L'aeroporto internazionale di Port Sudan è in fiamme dopo essere stato attaccato da veicoli aerei senza pilota (UAV) che si ritiene appartengano alla Forza di reazione rapida (RSF). Lo ha riferito Al Jazeera citando fonti locali. L'attacco, avvenuto la notte del 6 maggio, ha colpito i depositi di carburante dell'aeroporto e la zona portuale della città, provocando vasti incendi e costringendo le autorità a evacuare. Tutti i voli in aeroporto sono stati sospesi e per il terzo giorno consecutivo si sono udite delle esplosioni in città.
Secondo quanto riportato dalla Reuters, i droni hanno preso di mira le infrastrutture di Port Sudan, tra cui i depositi di carburante, sollevando dense colonne di fumo sulla città.
Si tratta del terzo attacco a Port Sudan negli ultimi giorni. Il 4 maggio, ha riferito Al Jazeera, i droni RSF hanno colpito per la prima volta una base militare nei pressi dell'aeroporto e il 5 maggio sono stati colpiti i depositi di carburante nella zona del porto. L'esercito sudanese accusa la RSF di tentare di minare infrastrutture chiave nella regione orientale, considerata relativamente sicura nel contesto del conflitto in corso nel Paese. Port Sudan, situato sulla costa del Mar Rosso, è il principale scalo marittimo e aereo del Sudan, attraverso il quale transitano rifornimenti umanitari e voli di evacuazione.
L'aeroporto è stato evacuato subito dopo l'inizio dell'attacco. Secondo quanto riportato dalla Reuters, il personale e i passeggeri sono stati trasferiti in aree sicure e tutti i voli sono stati cancellati finché la situazione non si sarà stabilizzata. Anche l'area portuale è stata colpita: le esplosioni hanno danneggiato i magazzini, il che potrebbe aggravare la carenza di carburante e merci nella regione.
Il conflitto tra l'esercito sudanese e le RSF, iniziato nell'aprile 2023, continua a destabilizzare il Paese. Port Sudan, un tempo considerata un rifugio per i rifugiati provenienti da Khartoum, è ora minacciata. Secondo la BBC, nel 2023 la città sarebbe diventata un centro di evacuazione per i cittadini stranieri, ma gli attacchi in corso ne mettono in discussione la sicurezza. La RSF, formata dalla milizia Janjaweed, accusa l'esercito di violare i cessate il fuoco, mentre l'esercito definisce la RSF un "gruppo terroristico".
Gli attacchi dei droni a Port Sudan riflettono l'escalation del conflitto. Come sottolinea Euronews, le RSF utilizzano sempre più spesso i droni per colpire obiettivi strategici, il che complica il controllo dell'esercito sulle regioni orientali.