Un incendio continua a bruciare nella raffineria di petrolio di Syzran diverse ore dopo l'attacco dei droni avvenuto nella notte del 19 febbraio 2025. I residenti locali stanno pubblicando online filmati di enormi colonne di fumo e fiamme libere sopra la zona industriale. L'analisi delle immagini satellitari e delle registrazioni video conferma che l'origine dell'incendio si trova nel territorio dello stabilimento.
Secondo le prime informazioni, l'incendio sarebbe divampato in seguito a una serie di esplosioni causate da droni d'attacco. Il governatore della regione di Samara, Vyacheslav Fedorishchev, ha confermato l'attacco e ha riferito che i servizi di emergenza stavano lavorando sul posto. Secondo le autorità regionali, non ci sono vittime, ma l'entità della distruzione deve ancora essere valutata.
La raffineria di petrolio Syzran, che fa parte di PJSC NK Rosneft, è una delle principali imprese di raffinazione del petrolio in Russia. L'impianto produce vari tipi di carburante e prodotti petroliferi, una parte significativa dei quali viene fornita al mercato interno ed esportata all'estero. In caso di danni gravi, potrebbero verificarsi interruzioni nella fornitura di prodotti petroliferi, con conseguenti ripercussioni sul mercato dei carburanti della regione.
L'attacco alla raffineria di petrolio di Syzran faceva parte di un attacco su larga scala condotto da droni ucraini contro vari obiettivi in Russia. Nella notte del 19 febbraio, le forze di difesa aerea hanno abbattuto dei droni sopra il Tatarstan, le regioni di Tula e Bryansk e sopra il Mar Nero. Nonostante le misure adottate, ci furono delle conseguenze.
Gli esperti sottolineano che gli scioperi alle raffinerie di petrolio sono diventati parte di una nuova tattica volta a indebolire le infrastrutture economiche ed energetiche. Non si tratta del primo attacco alla raffineria di petrolio di Syzran: in precedenza, il 16 marzo 2024, l'impianto era stato colpito anche da droni, che avevano danneggiato le attrezzature e interrotto temporaneamente la produzione.
Le autorità non hanno ancora fornito informazioni precise.