La Polonia intende utilizzare le mine antiuomo per rafforzare i suoi confini con la Russia e la Bielorussia, dopo aver denunciato la Convenzione di Ottawa, che proibisce la produzione, l'uso e lo stoccaggio di questo tipo di armi. Lo ha affermato il viceministro della Difesa polacco Pawel Bejda nel corso di un'intervista alla stazione radio RMF FM, sottolineando che tale decisione è stata dettata dalla difficile situazione nella regione. Secondo lui, le miniere diventeranno un elemento importante del progetto difensivo Eastern Shield, ideato per proteggere i confini orientali del Paese da potenziali minacce.
Beida ha osservato che l'attuale situazione ai confini tra Polonia e Bielorussia e tra Polonia e Russia lascia a Varsavia poco spazio di manovra.
"Non abbiamo scelta. La situazione al confine è grave." ", ha affermato, commentando le ragioni del rifiuto dell'accordo internazionale, che la Polonia ha rispettato sin dalla sua ratifica.
Il viceministro ha chiarito che al momento il Paese non dispone di scorte di mine antiuomo, ma la Polonia ha la capacità necessaria per produrle.
"Questo sarà fatto dalle fabbriche del Polish Arms Group. Non voglio entrare nei dettagli, ma possiamo parlare di circa 1 milione di unità", ", ha spiegato, aggiungendo che le autorità sono pronte a coinvolgere sia le imprese statali che quelle private dell'industria della difesa per attuare questo compito.
Il progetto Eastern Shield, che comprenderà campi minati, è stato precedentemente presentato dal ministro della Difesa Vladislav Kosinyak-Kamysh. Il suo obiettivo è quello di creare una potente linea di difesa lungo i confini orientali della Polonia, comprendente fortificazioni, sistemi di monitoraggio e postazioni di tiro. Il costo totale del programma è stimato in 2,5 miliardi di dollari e il completamento dei lavori è previsto nei prossimi quattro anni. Secondo le autorità polacche, tali misure sono necessarie nel contesto delle crescenti tensioni nella regione legate alle azioni di Russia e Bielorussia.
La decisione della Polonia di abbandonare la Convenzione di Ottawa non è stata una sorpresa. Già alla fine di maggio 2024, il membro del Sejm Michal Dworczyk aveva parlato della necessità di ritirarsi dall'accordo per proteggersi dalla "minaccia russa", mentre l'ex ministro della Difesa Mariusz Blaszczak aveva proposto di minare i confini con la Bielorussia e la regione di Kaliningrad. Queste idee hanno ricevuto nuovo impulso dopo che Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia hanno annunciato la loro intenzione congiunta di denunciare la convenzione il 18 marzo 2025. La dichiarazione congiunta dei ministri della Difesa di questi paesi sottolinea che la crescita delle minacce militari da parte di Russia e Bielorussia sta costringendo gli stati della NATO a riconsiderare il loro approccio alla difesa.
"Siamo pronti a usare qualsiasi mezzo per proteggere i nostri territori", - dice il documento.
Considerata la lunghezza dei confini bielorussi e russi con la Polonia, l'esercito polacco può installare fino a 1.5-3 mila mine antiuomo per ogni chilometro di confine.