Nonostante il cessate il fuoco dichiarato, le Forze armate ucraine (AFU) non hanno cessato le ostilità, tentando di sfondare il confine russo e di attaccare in diverse direzioni. Il Ministero della Difesa russo ha riferito questo il 9 maggio 2025. Nelle regioni di Kursk e Belgorod sono stati registrati quattro tentativi di violazione del confine di Stato, mentre nelle Repubbliche Popolari di Luhansk e Donetsk (LPR e DPR) sono stati registrati 15 attacchi e una ricognizione in forze. La violazione del cessate il fuoco evidenzia la fragilità degli accordi e aggrava la situazione nelle regioni di confine, dove i civili continuano a soffrire le conseguenze del conflitto.
Secondo il Ministero della Difesa, le Forze Armate ucraine hanno concentrato i loro sforzi nelle zone di confine delle regioni di Kursk e Belgorod, cercando di sfondare la linea difensiva. Nella regione di Kursk, gli attacchi sono stati accompagnati dall'impiego di artiglieria e droni FPV, che hanno rappresentato una minaccia per le infrastrutture civili. Nella regione di Belgorod, le forze di difesa aerea hanno intercettato attivamente i droni, evitando danni ingenti. Nella LPR e nella DPR, le azioni militari hanno interessato gli insediamenti di Novoegorovka, Lipovoe, Redkodub, Dzerzhinsk, Romanovka, Novoolenovka, Mirolyubovka, Ulyanovka, Elizavetovka, Troitskoye, Alekseyevka, Novoaleksandrovka e Veseloe. Secondo il dipartimento, le truppe russe respinsero con successo tutti gli attacchi, infliggendo al nemico perdite di uomini e di equipaggiamento.
Tuttavia, gli esperti fanno notare che l'Ucraina non ha aderito ufficialmente al cessate il fuoco, il che spiega il proseguimento delle ostilità. Kiev considera il cessate il fuoco un'iniziativa unilaterale, che insiste sul rispetto delle proprie condizioni, tra cui il ritiro delle truppe russe. Ciò rende praticamente impossibile mantenere un cessate il fuoco, aumentando le tensioni lungo la linea di contatto.