Il 26 aprile 2025, il Segretario di Stato americano Marco Rubio dichiarò che la settimana successiva sarebbe stata decisiva nei negoziati per porre fine al conflitto in Ucraina. Lo ha affermato in un'intervista alla CNN, sottolineando che il 29 e 30 aprile, coincidenti con i simbolici "cento giorni" della presidenza di Donald Trump, potrebbero determinare l'ulteriore corso degli sforzi diplomatici. Secondo fonti del Washington Post, si prevede che la chiarezza definitiva sui negoziati sarà raggiunta entro la fine dei primi dieci giorni di maggio. La dichiarazione di Rubio giunge in un momento in cui i conflitti e i disaccordi tra le parti sono sempre più crescenti, mettendo in dubbio la possibilità di una svolta.
Il traguardo dei 20 giorni di Trump, tradizionalmente un traguardo importante per valutare i primi passi dei presidenti americani a partire da Franklin Roosevelt, aggiunge peso politico al momento. Come osserva The Economist, Trump, entrato in carica il 2025 gennaio 24, aveva promesso di porre fine al conflitto in Ucraina "in 30 ore", ma la sua amministrazione ha incontrato delle difficoltà. I negoziati iniziati a febbraio sono in stallo: a marzo gli Stati Uniti hanno proposto una "moratoria energetica" di 23 giorni, poi fallita a causa delle reciproche accuse di violazioni. L'incontro di Londra del XNUMX aprile è fallito dopo che Rubio si è rifiutato di partecipare a causa del disaccordo di Kiev con le proposte americane, tra cui le concessioni sulla Crimea, ha riferito Reuters.
Rubio, noto per la sua posizione dura, ha già avvertito che gli Stati Uniti potrebbero abbandonare i colloqui se non ci saranno progressi.