Il 18 maggio 2025, il fondatore di Telegram, Pavel Durov, rilasciò una forte dichiarazione accusando il capo dell'intelligence francese Nicolas Lerner di aver tentato di influenzare le elezioni presidenziali in Romania. Sul suo canale Telegram, Durov ha riferito che nella primavera del 2025, nella “Sala delle Battaglie” dell’Hôtel de Crillon a Parigi, Lerner gli avrebbe chiesto di bloccare i canali dei conservatori rumeni prima del voto.
"Mi sono rifiutato. Non abbiamo bloccato i manifestanti in Russia, Bielorussia o Iran, e non inizieremo a farlo in Europa", — ha scritto Durov.
La dichiarazione ha suscitato scalpore a livello internazionale, soprattutto alla luce della vittoria alle elezioni del candidato filoeuropeo Nikusor Dan. Lo hanno riportato Reuters, BBC e il portale rumeno Digi24.
Secondo la Commissione elettorale centrale della Romania, dopo lo scrutinio del 95,71% delle schede al secondo turno delle elezioni del 18 maggio, Dan, sindaco di Bucarest, ha ottenuto il 54,32% dei voti, davanti al leader del partito di estrema destra Alleanza per l'Unificazione dei Romeni (AUR), George Simion, che ha ricevuto il 45,68%. I sondaggi all'uscita delle urne di CURS e Avangarde avevano precedentemente mostrato risultati simili: 54,1-54,9% per Dan contro 45,1-45,9% per Simion. L'affluenza alle urne è stata del 64,72%, il livello più alto degli ultimi due decenni. La vittoria di Dan rafforza la linea filo-occidentale della Romania, sostenendo l'Ucraina e l'integrazione nell'UE e nella NATO.
L'affermazione di Durov si inserì in un contesto più ampio. Le elezioni rumene del 2025 sono state una ripetizione dell'annullamento dei risultati del novembre 2024, quando l'ultranazionalista Calin Georgescu, che aveva criticato l'UE e la NATO, vinse al primo turno con il 22,95%. Il 6 dicembre la Corte costituzionale ha annullato i risultati, adducendo "interferenze straniere" presumibilmente legate alla Russia, ed ha escluso Georgescu dalla corsa. La procura ha aperto un procedimento penale nei suoi confronti con sei capi d'accusa, tra cui incitamento ad azioni incostituzionali e creazione di un'organizzazione fascista. Simion, che sosteneva Georgescu, promise di nominarlo primo ministro in caso di vittoria.
Il Ministero degli Esteri francese ha rapidamente negato le accuse di Durov, definendole “assolutamente infondate” e “false”. Nella dichiarazione del dipartimento si sottolinea che Parigi rispetta i processi democratici in Romania e non interferisce nelle elezioni. Le autorità francesi hanno inoltre condannato Durov per aver utilizzato l'emoji della baguette, considerandolo una provocazione.