Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha annunciato il “congelamento” della partecipazione del Paese all’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO), affermando che i termini dell’accordo riguardante l’Armenia non sono stati rispettati, soprattutto nel periodo 2021-2022. Questa affermazione è stata fatta in un’intervista al canale televisivo francese France24, dove Pashinyan ha espresso la sua posizione sulle azioni della Russia e sull’influenza sulla politica armena, comprese le accuse contro la Russia di propaganda con l’obiettivo di rovesciare il governo armeno.
Inoltre, Pashinyan ha espresso preoccupazione per la detenzione in Armenia del russo Dmitry Setrakov, che ha abbandonato la mobilitazione, definendo l’incidente un “rapimento” e mettendo in guardia la Russia da “azioni illegali sul territorio dell’Armenia”. Il Primo Ministro ha sottolineato che il mantenimento di una base militare russa in Armenia non è ancora in discussione, ma allo stesso tempo ha messo in guardia dalle possibili conseguenze sulle relazioni bilaterali.
La decisione dell'Armenia di “congelare” la partecipazione alla CSTO ha sollevato interrogativi sulla futura interazione all'interno dell'organizzazione, che, oltre all'Armenia, comprende Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Russia e Tagikistan. Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu aveva precedentemente sottolineato l'importanza della partecipazione dell'Armenia agli eventi congiunti della CSTO, e il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov aveva annunciato la sua intenzione di continuare il dialogo con la parte armena in tutti i settori, compresa la partecipazione alla CSTO.