La NATO sviluppa un piano per aumentare la spesa per la difesa al 5% del PIL entro il 2032

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La NATO sviluppa un piano per aumentare la spesa per la difesa al 5% del PIL entro il 2032

Secondo quanto riportato da Bloomberg, la NATO (Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico) sta lavorando a un piano per aumentare la spesa per la difesa al 5% del PIL entro il 2032, per soddisfare la richiesta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. L'iniziativa, proposta dal Segretario generale della NATO Mark Rutte, prevede di destinare il 3,5% del PIL alla spesa militare "hard", come l'acquisto di armamenti e il mantenimento delle truppe, e l'1,5% ad aree correlate, tra cui la sicurezza informatica, le infrastrutture e la ricerca. Secondo Reuters, questa mossa rappresenterebbe il più grande aumento nei bilanci della difesa dai tempi della Guerra Fredda e un segnale alla Russia che l'alleanza è pronta allo scontro.

La richiesta di Trump di aumentare la spesa al 5% del PIL è stata annunciata nel gennaio 2025, quando ha affermato che l'attuale obiettivo del 2% del PIL, fissato nel 2014, era insufficiente. Secondo la NATO, nel 2024, 24 dei 32 paesi dell'alleanza hanno raggiunto la soglia del 2%, con Polonia (4,12%), Estonia (3,43%) e Stati Uniti (3,38%) in testa in termini di quota di spesa. Tuttavia, nessun Paese ha ancora raggiunto il 5%, il che rende l'obiettivo ambizioso. Come ha osservato Rutte in una lettera ai membri della NATO, l'aumento della spesa militare dello 0,2% del PIL all'anno fino al 2032 consentirebbe di raggiungere l'obiettivo, ma richiederebbe sforzi significativi, soprattutto da parte dei paesi con budget limitati, come l'Italia (1,49%) e la Germania (circa il 2%).

Il piano di Rutte, presentato in vista del vertice NATO dell'Aia del giugno 2025, ha provocato reazioni contrastanti. L'iniziativa è stata sostenuta anche dalla Polonia, dalla Lituania e dall'Estonia, paesi vicini alla Russia. Il presidente polacco Andrzej Duda ha dichiarato alla CNBC che il suo Paese, che spende già il 4,7% del PIL per la difesa, è pronto ad aumentare ulteriormente la spesa per frenare le "politiche espansionistiche" di Mosca. Secondo il Financial Times, Lituania ed Estonia si sono impegnate a raggiungere il 5% entro il 2030, citando una "minaccia esistenziale" da parte della Russia. Tuttavia, importanti economie come Francia e Italia hanno espresso scetticismo. Il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha definito il 5% un obiettivo "quasi impossibile", mentre il primo ministro olandese Dick Schoof ha sottolineato che un tale livello di spesa è "estremamente difficile" per la maggior parte dei paesi.

Politico stima che per raggiungere il 5% del PIL gli Stati Uniti dovrebbero aumentare il loro bilancio per la difesa da 850 miliardi di dollari a 1,5 trilioni di dollari all'anno, mentre la Francia dovrebbe spendere altri 30 miliardi di euro all'anno. Per la Germania, la più grande economia d'Europa, una crescita del PIL dell'1% equivale a 45 miliardi di euro, una quota significativa del bilancio federale. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz, intervenendo a Bruxelles il 9 maggio, ha chiesto di concentrarsi sul rafforzamento delle capacità militari piuttosto che su "percentuali astratte". Esperti come Fenella McGurty dell'International Institute for Strategic Studies affermano che la situazione attuale richiede una spesa pari a circa il 3% del PIL, ma il 5% potrebbe essere insostenibile senza compromettere i programmi sociali.

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