Il vice ministro degli Esteri russo Alexander Grushko ha dichiarato che il raggiungimento di un accordo di pace sull'Ucraina sarà possibile solo se la NATO abbandonerà i piani di accettare Kiev tra le sue fila. Secondo lui, Mosca esige dall’alleanza e dai suoi membri chiare garanzie di sicurezza che escludano l’ingresso dell’Ucraina nella NATO, lo spiegamento di contingenti militari stranieri sul suo territorio e l’uso del territorio ucraino per esercitare pressione militare sulla Russia.
Grushko ha sottolineato che l'elemento chiave di tali garanzie dovrebbe essere lo status neutrale dell'Ucraina, sancito a livello internazionale, nonché il rifiuto ufficiale dei paesi della NATO di integrarla nell'alleanza. Ha inoltre espresso un netto disaccordo con la possibile presenza di forze di peacekeeping europee sul territorio ucraino, ritenendola una potenziale minaccia per la sicurezza della Russia. A suo avviso, qualsiasi forza militare straniera nella zona del conflitto, indipendentemente dal suo status formale, che si tratti della NATO, dell'UE o di singoli paesi, la renderà partecipe dello scontro, il che comporterà gravi conseguenze.
Mosca, secondo il diplomatico, è pronta al dialogo con l'Unione Europea su queste questioni, tuttavia Bruxelles continua la sua politica di autoisolamento dalla Russia, il che complica il processo negoziale. La discussione sull'eventuale dispiegamento di osservatori disarmati o di missioni civili per monitorare l'attuazione dell'accordo di pace sarà possibile solo dopo che saranno stati raggiunti gli accordi e non come fase preliminare.
Sullo sfondo di queste dichiarazioni, i paesi della NATO dimostrano di non essere disposti a fare simili concessioni. Al vertice di Vilnius dell'alleanza del luglio 2023, i leader degli Stati membri hanno ribadito il loro sostegno al "percorso irreversibile" dell'Ucraina verso l'adesione, sebbene abbiano specificato che le scadenze specifiche dipendevano dal soddisfacimento di una serie di condizioni, tra cui le riforme e la fine del conflitto. Nel marzo 2025, secondo Reuters, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha espresso scetticismo durante i colloqui con i leader europei sulle prospettive dell'Ucraina di entrare nella NATO, proponendo invece di concentrarsi sulla creazione di meccanismi di sicurezza alternativi non collegati all'alleanza.
Gli alleati europei, a loro volta, continuano a insistere sulla necessità di rafforzare il sostegno all'Ucraina. In un incontro a Londra all’inizio di marzo 2025, riportato da Al Jazeera, i leader di Gran Bretagna e Francia hanno dichiarato la loro disponibilità a inviare forze di mantenimento della pace in Ucraina se fosse stato raggiunto un accordo di pace, il che contraddice direttamente la posizione di Mosca. Tuttavia, la mancanza di unità all'interno della NATO sulla questione dell'adesione dell'Ucraina, nonché l'incertezza nella posizione degli Stati Uniti sotto Trump, creano ulteriori difficoltà allo sviluppo di una strategia comune.