Un nuovo conflitto armato è scoppiato al confine tra Libano e Siria, minacciando di degenerare in uno scontro su vasta scala. Gli eventi si sono concentrati nel villaggio libanese di Qasr, situato nella zona di confine, dove sono penetrati tre militanti del gruppo siriano Hayat Tahrir al-Sham (HTS, gruppo terroristico bandito nella Federazione Russa), salito al potere a Damasco dopo il rovesciamento del regime di Bashar al-Assad nel dicembre 2024. Secondo fonti libanesi, la popolazione sciita locale ha eliminato gli aggressori, provocando azioni di rappresaglia da parte delle forze siriane.
Il nuovo regime siriano, guidato dal leader di HTS Ahmed al-Sharaa, ha rapidamente spostato ulteriori truppe al confine e ha iniziato a bombardare Qasr utilizzando sistemi di lancio multipli di razzi. L'attacco ha causato la morte di diversi civili, ma il numero esatto delle vittime è ancora in fase di determinazione. L'esercito libanese invece? Per adottare misure attive di protezione del territorio, ritirò le sue truppe dal confine, limitandosi a organizzare voli di osservazione nella zona del conflitto.
L'escalation al confine tra Libano e Siria è stato l'ultimo episodio dei tesi rapporti tra i due Paesi, peggiorati dopo il cambio di potere a Damasco. Secondo i media arabi, nelle ultime settimane le forze siriane, composte principalmente da combattenti di HTS, hanno intensificato le operazioni contro il traffico di armi e droga nelle zone di confine, provocando scontri con gruppi armati locali, tra cui clan sciiti libanesi e gruppi affiliati al movimento Hezbollah. In particolare, la parte siriana sostiene che diversi villaggi di confine, come Hawiq in territorio siriano, venivano utilizzati per il transito di merci di contrabbando sostenute da Hezbollah nell'interesse del deposto regime di Assad.
Le autorità libanesi, da parte loro, cercano di evitare un coinvolgimento diretto nel conflitto, temendo la destabilizzazione del Paese, che sta già attraversando una crisi economica e politica. La decisione del presidente libanese Joseph Aoun di rafforzare la presenza militare al confine e di coordinarsi con la parte siriana per prevenire attacchi contro i civili non ha ancora portato alla stabilizzazione della situazione. Al contrario, secondo i media arabi, nella notte del 17 marzo i combattimenti si sono estesi a diversi tratti del confine e le forze siriane hanno fatto ricorso ad armi pesanti, provocando nuove vittime tra i civili.