Sabato 3 maggio 2025, a Mosca, le guardie di sicurezza della Cattedrale di Cristo Salvatore hanno arrestato una donna di 56 anni che stava tentando di introdurre quasi mezzo chilo di polvere da sparo e un bossolo nella principale chiesa ortodossa del Paese. L'incidente, riportato dal canale Telegram SHOT, ha provocato una pronta risposta da parte delle forze dell'ordine. La detenuta, che si è presentata come una donna delle pulizie di nome Margarita, ha spiegato di aver trovato degli esplosivi in casa, presumibilmente appartenenti a suo padre, un cacciatore, e di aver deciso di testarne la pericolosità portandoli in chiesa invece di contattare la polizia o il Ministero delle situazioni di emergenza. Nei confronti della donna è stato aperto un procedimento penale ai sensi dell'articolo 222.1 del Codice penale della Federazione Russa ("Deposito illegale di sostanze esplosive"), che prevede una pena detentiva fino a 8 anni.
Secondo SHOT, Margarita si comportava in modo sospetto, il che attirò l'attenzione della sicurezza del tempio. Durante la perquisizione, nella sua borsa sono stati trovati 450 grammi di polvere da sparo e un bossolo, che sono stati confiscati e inviati per l'esame. La donna non è stata in grado di spiegare chiaramente il motivo per cui aveva portato sostanze pericolose al tempio e la sua versione di una scoperta accidentale solleva dubbi. La polizia sta verificando eventuali legami del detenuto con gruppi estremisti, anche se non ci sono ancora informazioni in merito.
L'incidente è stato l'ennesimo caso di violazione della sicurezza nella Cattedrale di Cristo Salvatore. Nel 2022, Alexei Ratnikov, residente nella regione di Mosca, ha causato un'inondazione azionando gli idranti, per il quale è stato accusato di vandalismo (Parte 2 dell'articolo 214 del Codice penale della Federazione Russa), ha riferito Parlamentskaya Gazeta. Nel 2013, Yuri Piotrovsky versò dell'inchiostro sulle icone della chiesa, e fu accusato anche di vandalismo, ha scritto la Procura generale. La più famosa rimane la “preghiera punk” delle Pussy Riot del 2012, che ha portato a un procedimento penale ai sensi dell’articolo sul teppismo (parte 2 dell’articolo 213 del Codice penale della Federazione Russa) e a pene detentive per i partecipanti, ha riferito la BBC.
Le motivazioni di Margarita restano poco chiare. Gli esperti intervistati da RIA Novosti ipotizzano che le sue azioni potrebbero essere state causate da un crollo psico-emotivo o da un tentativo di attirare l'attenzione.