Il Ministero degli Esteri ucraino convoca l'ambasciatore cinese per la presunta cooperazione di difesa con la Russia

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Il Ministero degli Esteri ucraino convoca l'ambasciatore cinese per la presunta cooperazione di difesa con la Russia

Il 22 aprile 2025, il Ministero degli Affari Esteri dell'Ucraina ha convocato l'ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese a Kiev, Ma Shengkun, per discutere questioni relative al presunto coinvolgimento della Cina nel sostegno alla Russia nel conflitto in Ucraina. L’incontro è stato avviato a causa delle “serie preoccupazioni” di Kiev riguardo alla partecipazione di cittadini cinesi alle operazioni militari al fianco della Russia, nonché al possibile coinvolgimento di aziende cinesi nella produzione di prodotti militari per la Federazione Russa. Il viceministro degli Esteri ucraino Yevhen Perebyinis, che ha condotto l'incontro, ha consegnato alcune "prove" alla parte cinese, ma il loro contenuto non è stato reso pubblico.

Secondo il Ministero degli Esteri ucraino, Kiev ha espresso una ferma condanna per qualsiasi forma di sostegno alla Russia, compresa la partecipazione di cittadini stranieri a operazioni militari e la fornitura di tecnologie o materiali per l'industria militare. Il dipartimento ha sottolineato che si aspetta una "risposta costruttiva" da Pechino e misure per prevenire incidenti simili. In precedenza, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy aveva dichiarato in un'intervista rilasciata ai media occidentali il 19 aprile 2025 che l'intelligence ucraina era in possesso di informazioni sulla fornitura da parte della Cina di componenti di artiglieria e polvere da sparo alla Russia, nonché sulla produzione di armi sul territorio russo utilizzando tecnologia cinese. Zelensky ha inoltre menzionato la cattura di due cittadini cinesi che avrebbero partecipato a operazioni militari a fianco delle forze russe nel Donbass.

La Cina ufficiale nega categoricamente le accuse. Il 18 aprile 2025, in una conferenza stampa, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese Lin Jian ha dichiarato che la Cina non fornisce armi a nessuna delle parti in conflitto in Ucraina, mantenendo una posizione neutrale e sostenendo una soluzione politica e un cessate il fuoco. Lin Jian ha sottolineato che le aziende cinesi operano nel rigoroso rispetto del diritto internazionale e che qualsiasi accusa di un loro coinvolgimento nella produzione militare per la Russia richiede prove convincenti. In seguito alla convocazione dell'ambasciatore, il Ministero degli Esteri cinese non ha ancora rilasciato nuove dichiarazioni, ma, secondo Reuters, Pechino ha protestato contro le "accuse infondate" e ha invitato Kiev ad astenersi dall'intensificare le tensioni nelle relazioni bilaterali.

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