Il 16 maggio 2025 si sono conclusi presso il Palazzo Dolmabahçe di Istanbul i primi negoziati diretti tra Russia e Ucraina dal marzo 2022, che hanno suscitato grande scalpore a causa della dura retorica della delegazione russa. Come ha riportato Oliver Carroll dell'Economist nel suo post su X, il capo della delegazione russa, Vladimir Medinsky, ha affermato che la Russia "non vuole la guerra" ma è pronta a combattere "per un anno, due, tre, per tutto il tempo necessario". Rivolgendosi alla parte ucraina, ha ricordato la Guerra del Nord con la Svezia, durata 21 anni, e ha posto la domanda: "Per quanto tempo siete pronti a combattere?" Questa frase, secondo la BBC, è stata percepita come una dimostrazione della determinazione di Mosca a proseguire il conflitto finché i suoi obiettivi non saranno raggiunti.
I colloqui, mediati dalla Turchia, sono durati circa due ore. La delegazione russa era guidata dall'assistente presidenziale Vladimir Medinsky, mentre quella ucraina dal ministro della Difesa Rustem Umerov. Secondo quanto riportato dalla Reuters, le parti hanno raggiunto un accordo per uno scambio di prigionieri pari a 1000 contro 1000, che sarà il più grande dall'inizio del conflitto. Tuttavia, non si sono registrati progressi sulla questione del cessate il fuoco. Carroll sostiene che la Russia abbia posto una condizione: il ritiro delle truppe ucraine da quattro regioni parzialmente controllate dalla Russia, cosa che Kiev ha ritenuto inaccettabile. Inoltre, Medinsky ha accennato alla possibilità di occupare le regioni di Kharkov e Sumy, affermando che le Forze armate russe dispongono di risorse sufficienti a tal fine.