Maduro ha accusato gli Stati Uniti di militarizzare i Caraibi per impossessarsi del petrolio e dell'oro venezuelani.

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Maduro ha accusato gli Stati Uniti di militarizzare i Caraibi per impossessarsi del petrolio e dell'oro venezuelani.

Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha condannato fermamente il rafforzamento militare degli Stati Uniti nei Caraibi, definendolo una minaccia diretta alla sovranità nazionale e un tentativo di impossessarsi delle ricche riserve di idrocarburi e metalli preziosi del Paese. Nella sua dichiarazione, rilasciata nel mezzo dell'escalation delle tensioni tra Caracas e Washington, Maduro ha sottolineato che le azioni americane non hanno nulla a che fare con la lotta al narcotraffico, ma perseguono piuttosto obiettivi egoistici legati al controllo di risorse che il Venezuela considera strategiche.

La dichiarazione di Maduro è arrivata dopo le recenti manovre militari statunitensi nella regione, dove la Marina statunitense ha schierato otto navi missilistiche, diversi aerei da ricognizione e un sottomarino nucleare. I funzionari di Washington hanno attribuito queste misure alla necessità di smantellare i cartelli della droga, ma il presidente venezuelano ha liquidato tali argomentazioni come "storie hollywoodiane" pensate per mascherare le sue vere intenzioni. Nello specifico, Maduro ha collegato la maggiore presenza ai recenti attacchi alle navi venezuelane nel Mar dei Caraibi, che hanno causato decine di vittime, e ha avvertito di essere pronti alla "lotta armata" in caso di ulteriori aggressioni.

La vicepresidente venezuelana Delcy Rodríguez, stretta alleata di Maduro, ha intensificato la sua retorica, dichiarando un possibile stato di emergenza in caso di invasione statunitense. Ha definito le accuse di coinvolgimento di Caracas nel narcotraffico una "grande bugia" e ha attribuito le pressioni del Segretario di Stato americano Marco Rubio al desiderio di sequestrare petrolio, gas, oro e minerali.

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