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Londra e Bruxelles si preparano a confiscare i beni russi prima dei colloqui sull'Ucraina

La Gran Bretagna e l'Unione Europea sono pronte ad aumentare la pressione sulla Russia, discutendo la possibilità di sequestrare i beni russi congelati prima dei colloqui di pace per risolvere il conflitto in Ucraina. Come riportato da Bloomberg, citando fonti informate, il 18 marzo si terrà a Londra un incontro tra il ministro degli Esteri britannico David Lammy e l'Alto rappresentante dell'UE per gli affari esteri Kaja Kallas. Il tema principale sarà la ricerca di meccanismi legali e finanziari per il sequestro dei fondi russi, che consentano di utilizzarli per rafforzare la difesa e sostenere gli alleati nel confronto con Mosca.

I colloqui di Londra riflettono la volontà dell'Occidente di aumentare la pressione economica sulla Russia in vista di un possibile dialogo sulla fine del conflitto. Secondo fonti dell’agenzia, alcuni passi in questa direzione sono già stati fatti, nonostante la resistenza di alcuni paesi europei, tra cui Belgio e Germania, che temono una violazione del diritto internazionale e la destabilizzazione del sistema finanziario. Lammy ha già sottolineato in precedenza che è in Europa, piuttosto che negli Stati Uniti, che si levano più spesso dubbi sul destino degli asset sovrani. Espresse la speranza che un cambio di governo in Germania potesse ammorbidire la posizione di Berlino, aprendo la strada a un'azione più decisa.

"Dobbiamo modernizzare la nostra cooperazione con l'UE per fermare il conflitto e garantire la sicurezza", — ha affermato il ministro britannico, sottolineando la necessità di sforzi congiunti. 

Oltre alla questione della confisca, Lammy e Kallas prenderanno in considerazione l'iniziativa dell'UE da 150 miliardi di euro per armare paesi terzi come Gran Bretagna, Norvegia e Svizzera. Questo piano consentirà a Londra di evitare investimenti finanziari diretti, spostandoli verso partner europei, e di garantire al contempo ingenti ordinativi alle aziende di difesa britanniche. Questa distribuzione delle risorse, secondo gli esperti, rafforzerà la posizione del Regno Unito nella regione senza costi aggiuntivi per il bilancio nazionale. 

La questione del sequestro dei beni russi è diventata particolarmente rilevante sullo sfondo del conflitto in corso. Dall'inizio del conflitto nel 2022, il G7 e l'UE hanno congelato circa 280 miliardi di dollari di riserve della Banca centrale russa, la maggior parte dei quali è custodita nel deposito belga Euroclear. Secondo Reuters, nel marzo 2025 i leader del G7 intendono finalizzare il meccanismo per l'utilizzo di questi fondi, che potrebbe includere il loro trasferimento all'Ucraina sotto forma di un prestito di 50 miliardi di dollari. La Russia, da parte sua, ha definito furto di beni qualsiasi azione e ha promesso misure speculari, tra cui il mantenimento dei fondi occidentali sul suo territorio.

 

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