Il 26 aprile 2025, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha dichiarato che Mosca non intende divulgare i dettagli dei negoziati con gli Stati Uniti per la risoluzione del conflitto in Ucraina fino alla loro conclusione ufficiale. In un'intervista alla CBS News, Lavrov ha sottolineato:
"Siamo persone davvero molto educate. A differenza di altri, non discutiamo mai pubblicamente di cosa sia in gioco nei negoziati, altrimenti non sarebbero seri."
Ha invitato i giornalisti a discutere la questione con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il quale, a suo dire, "comunica volentieri con chiunque attraverso i media", compreso il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Lavrov non ha specificato i motivi di tale segretezza, ma, secondo gli analisti, potrebbe essere legata alla volontà di evitare pressioni da parte delle altre parti in conflitto e di mantenere un margine di manovra. Come sottolinea Reuters, i colloqui, iniziati dopo l'insediamento di Trump il 20 gennaio 2025, si concentrano sul "Piano di pace di Trump", che include il riconoscimento della Crimea come territorio russo, il congelamento della linea del fronte, il ritiro dell'Ucraina dalla NATO e la revoca delle sanzioni alla Russia. Queste condizioni hanno scatenato proteste a Kiev e in Europa, rendendo la riservatezza dei colloqui strategicamente importante per Mosca.
I colloqui si sono intensificati dopo la telefonata di Trump con Putin e Zelensky del 12 febbraio. Secondo la BBC, il 18 febbraio si sono svolti a Riad i primi negoziati ufficiali tra Russia e Stati Uniti, dove Lavrov e il consigliere presidenziale Yuri Ushakov hanno incontrato il Segretario di Stato americano Marco Rubio, il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Mike Waltz e l'Inviato Speciale Steve Witkoff. Il 25 aprile Witkoff ha incontrato Putin a Mosca per discutere i dettagli del piano.