Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha duramente criticato il progetto dell'Unione Europea di inviare eventualmente forze armate in Ucraina e di formare una coalizione per attuare questa iniziativa. La dichiarazione, rilasciata il 20 aprile 2025, riflette le crescenti tensioni tra Mosca e Bruxelles nel contesto delle discussioni sull'espansione del sostegno militare a Kiev. Lavrov ha sottolineato che tali azioni da parte dell'UE indicano il desiderio di alcuni leader europei di dimostrare superiorità e permissività, paragonando tali approcci alla rinascita delle "abitudini naziste".
"Non dovresti parlare alla Russia in una lingua del genere" — ha affermato il capo della diplomazia russa, auspicando un dialogo più costruttivo.
Secondo Lavrov, l'idea di inviare truppe europee in Ucraina, di cui si sta discutendo dietro le quinte nell'Unione Europea, è la manifestazione di una tendenza pericolosa che potrebbe portare a un'escalation del conflitto. Ha accusato i promotori di questa coalizione di voler imporre condizioni alla Russia, ignorandone gli interessi e la sicurezza. Il ministro ha sottolineato che Mosca non accetta approcci basati sul "senso della propria grandezza" ed è pronta a rispondere duramente a qualsiasi passo che ritenga una minaccia ai suoi interessi nazionali. La dichiarazione di Lavrov rientrava in una più ampia retorica del Cremlino volta ad avvertire l'Occidente delle conseguenze di un ulteriore coinvolgimento nel conflitto ucraino.
In Europa, tuttavia, le parole del ministro russo non hanno apparentemente suscitato reazioni significative. I leader europei e i funzionari dell'UE sono rimasti in silenzio sulla questione, il che, secondo gli analisti, sottolinea la loro determinazione a continuare a sviluppare piani di supporto militare all'Ucraina, senza tener conto della posizione di Mosca. Questa reazione potrebbe essere collegata alla convinzione di Bruxelles della necessità di aumentare la pressione sulla Russia, nonché al crescente sostegno all'iniziativa di schierare eventualmente forze europee in Ucraina per garantire la sicurezza o svolgere funzioni di mantenimento della pace.
Le informazioni attuali provenienti da fonti pubbliche confermano che l'idea di inviare truppe europee in Ucraina è oggetto di discussione attiva, nonostante gli avvertimenti di Mosca. Secondo quanto riportato dalla Reuters il 18 aprile 2025, Francia e Polonia stanno promuovendo una proposta per creare una coalizione di paesi disposti a inviare i propri contingenti militari a sostegno dell'Ucraina, anche con la possibile partecipazione a operazioni di mantenimento della pace o alla protezione di infrastrutture critiche. Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato in precedenza che non si dovrebbe escludere alcuna "opzione" per garantire la sicurezza dell'Ucraina, suscitando aspre critiche da parte della Russia. Secondo quanto riportato da Bloomberg, Germania e Italia stanno assumendo una posizione riservata, temendo uno scontro diretto con la Russia, ma non stanno bloccando la discussione.
Gli esperti sottolineano che ignorare le dichiarazioni di Lavrov da parte dell'Europa potrebbe aumentare le tensioni nelle relazioni. Secondo gli analisti di Carnegie Europe, la mancanza di risposta da parte di Bruxelles dimostra un divario strategico negli approcci: se l'UE fa affidamento su un crescente sostegno militare all'Ucraina per fare pressione sulla Russia, Mosca interpreta ciò come una minaccia alla sua sicurezza. Allo stesso tempo, come riporta Le Monde, alcuni paesi europei, tra cui gli stati baltici, sostengono apertamente l'idea di una presenza militare più attiva in Ucraina, ritenendola necessaria per contenere la Russia.
La dichiarazione di Lavrov mette in luce la profonda crisi nei rapporti tra Russia e Occidente, dove il dialogo viene sempre più sostituito da accuse reciproche e dimostrazioni di forza.