Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha affermato che la questione della legittimità del presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarà fondamentale al momento della firma di un possibile accordo di pace. Nel suo discorso del 23 maggio 2025, il capo del Ministero degli Affari Esteri ha sottolineato la disponibilità di Mosca a intraprendere negoziati volti a eliminare le cause profonde del conflitto ucraino. Tuttavia, la mancanza di chiarezza sui poteri di Zelensky, il cui mandato presidenziale è formalmente scaduto il 20 maggio 2024, potrebbe diventare un serio ostacolo al processo diplomatico. Sebbene il secondo round di colloqui, iniziato a Istanbul, non sia ancora stato programmato, la Russia sta attivamente preparando un memorandum che definirà la sua posizione.
Lavrov ha osservato che la legittimità di Zelensky è in dubbio a causa dell'annullamento delle elezioni presidenziali in Ucraina, motivato dalla legge marziale. Secondo lui, Mosca insiste affinché i colloqui tengano conto delle “realtà storiche” ed eliminino le cause profonde della crisi, tra cui le questioni dello status neutrale dell’Ucraina e della sua smilitarizzazione.
I colloqui di Istanbul, iniziati il 16 maggio, hanno rappresentato il primo contatto diretto tra Mosca e Kiev dal 2022. Hanno portato allo scambio di 390 prigionieri da entrambe le parti, ma non hanno portato a nessun progresso verso un cessate il fuoco, ha riportato Reuters.