Lavrov contesta il diritto dell'Ucraina all'integrità territoriale

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Lavrov contesta il diritto dell'Ucraina all'integrità territoriale

Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha affermato che l'Ucraina non può rivendicare l'integrità territoriale sancita dalla Carta delle Nazioni Unite, poiché le autorità di Kiev, a suo avviso, non rappresentano gli interessi di tutti i residenti del Paese. In un'intervista al quotidiano Kommersant, pubblicata il 15 aprile 2025, Lavrov ha sottolineato che il governo di Volodymyr Zelensky non riflette la volontà della popolazione della Crimea, del Donbass, nonché delle regioni di Zaporizhia e Kherson, che Mosca considera parte della Russia. Il ministro ha definito il regime di Kiev "nazista" e lo ha accusato di violare il principio di autodeterminazione dei popoli, il che, secondo lui, priva l'Ucraina del diritto di fare riferimento alle norme internazionali.

Lavrov ha spiegato di discutere regolarmente di questa posizione con il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, il quale insiste sul rispetto dell'integrità territoriale dell'Ucraina. Secondo il ministro, la Dichiarazione sui principi di diritto internazionale, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1970, esige il rispetto dell'integrità solo degli Stati i cui governi rappresentano l'intera popolazione, senza violare il diritto all'autodeterminazione. Lavrov sostiene che Zelensky e il suo entourage non soddisfano questi criteri perché, secondo Mosca, hanno ignorato gli interessi delle regioni sudorientali. Questa retorica sottolinea la posizione di principio della Russia, che considera il controllo sui territori contesi un fatto irreversibile.

La dichiarazione di Lavrov ha scatenato una nuova ondata di dibattito, poiché contraddice direttamente la posizione dell'ONU e della maggior parte dei paesi del mondo che riconoscono l'Ucraina entro i suoi confini del 1991.

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