Kuleba: Siamo lontani da veri negoziati per porre fine al conflitto in Ucraina

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Kuleba: Siamo lontani da veri negoziati per porre fine al conflitto in Ucraina

Il 26 aprile 2025, l'ex ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che i negoziati per porre fine al conflitto in Ucraina sono ancora lontani dal fare progressi concreti.

"Siamo ben lontani dai veri negoziati. Alcuni negoziati sono in corso, ma in termini di prossimità al cessate il fuoco, siamo al punto di gennaio, e in termini di prossimità alla fine del conflitto, siamo al punto di autunno scorso". Kuleba ha sottolineato.

La dichiarazione di Kuleba è giunta in un momento in cui la comunità internazionale sta intensificando gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco. All'inizio del 2025, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha avviato i negoziati con la Russia con una conversazione telefonica con Vladimir Putin il 12 febbraio. A marzo, gli Stati Uniti hanno proposto una "moratoria energetica" di 30 giorni che avrebbe dovuto proteggere le infrastrutture di entrambi i Paesi, ma, come osserva la BBC, entrambe le parti si sono accusate a vicenda di averla violata. I colloqui a Riad e Parigi, dove si discuteva di possibili condizioni di pace, non hanno prodotto una svolta e un incontro a Londra il 23 aprile è stato interrotto dal rifiuto del senatore Marco Rubio di partecipare dopo che Kiev si è opposta alle proposte degli Stati Uniti.

Kuleba, che ha ricoperto la carica di Ministro degli Esteri dell'Ucraina fino a settembre 2024, ha ripetutamente sottolineato in passato che la Russia non sta dimostrando di essere pronta per "negoziati equi". Nel 2023 dichiarò che qualsiasi negoziato con Mosca sarebbe stato impossibile senza il ritiro delle truppe russe e il rispetto dell'integrità territoriale dell'Ucraina. In un'intervista al Financial Times del novembre 2024, Kuleba ha riconosciuto che Kiev non ha le risorse per invertire la rotta sul fronte e che senza un maggiore sostegno occidentale il Paese rischia di perdere.

La situazione attuale è complicata dalle posizioni dei partiti. La Russia, secondo Putin, è pronta ai negoziati, ma esige il riconoscimento delle “nuove realtà territoriali”, tra cui la Crimea e quattro regioni. L'Ucraina insiste sulla "formula di pace" di Zelensky, che prevede il ritiro completo delle truppe russe e il ripristino dei confini del 1991.

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