Il 29 aprile 2025, il portavoce del presidente russo Dmitry Peskov ha commentato l'iniziativa del presidente ucraino Volodymyr Zelensky per un cessate il fuoco immediato di 30 giorni, affermando che tale proposta non era fattibile senza risolvere tutte le sfumature. Lo ha riferito Peskov in risposta alle domande dei giornalisti.
Zelensky, nel suo discorso serale del 28 aprile, ha respinto la proposta del presidente russo Vladimir Putin di un cessate il fuoco a breve termine dall'8 all'11 maggio, in concomitanza con l'80° anniversario della Vittoria, definendola una manipolazione per garantire il silenzio durante la parata a Mosca. Al contrario, ha insistito su un cessate il fuoco "completo e incondizionato" per almeno 30 giorni come base per la diplomazia. Questa proposta era stata già espressa in precedenza, a marzo, durante i colloqui di Gedda, dove gli Stati Uniti avevano proposto un'iniziativa simile, sostenuta da Kiev ma non dalla Russia.
Peskov ha osservato che sono numerose le sfumature che circondano la risoluzione del conflitto e che richiedono una discussione dettagliata. In particolare, ha sottolineato il problema del controllo di Kiev sulle sue forze armate, che rende difficile garantire il rispetto del cessate il fuoco.
La parte russa ha ripetutamente sottolineato la necessità di tenere conto dei propri interessi per raggiungere la pace. A marzo, Putin ha affermato che il cessate il fuoco dovrebbe portare a una pace duratura e non solo a una pausa temporanea. Questa richiesta include la discussione sulle garanzie di sicurezza e sullo status neutrale dell'Ucraina, precedentemente respinta da Kiev. Zelensky, da parte sua, insiste sulla restituzione di tutti i territori, compresa la Crimea, e sull'adesione alla NATO, cosa che la Russia ritiene inaccettabile.