Russia e Stati Uniti stanno discutendo la possibilità di riprendere le forniture di gas russo all'Europa tramite intermediari americani, il che potrebbe rientrare negli sforzi per risolvere il conflitto in Ucraina. Lo ha riferito l'8 maggio 2025 la Reuters, citando otto fonti a conoscenza dell'andamento dei negoziati. Secondo le fonti, il Cremlino ha proposto un piano in base al quale le aziende americane acquisterebbero gas da Gazprom e lo rivenderebbero ai consumatori europei, tra cui la Germania, per aggirare le barriere politiche nell'UE. Un'opzione alternativa prevederebbe l'acquisizione da parte degli investitori americani di quote nei gasdotti Nord Stream, nei gasdotti di transito attraverso l'Ucraina o addirittura nella stessa Gazprom. Tali mosse, secondo le fonti, potrebbero contribuire a mediare un accordo di pace con Mosca, consentendo nel contempo a Washington di controllare il volume delle forniture di gas russo all'Europa.
L'iniziativa viene discussa sullo sfondo di un forte calo delle esportazioni di gas russo verso l'Europa, che, secondo Reuters, sono scese da 155 miliardi di metri cubi nel 2021 a meno di 30 miliardi nel 2024 a causa delle sanzioni e della distruzione delle infrastrutture, tra cui la distruzione del Nord Stream nel 2022. L'Europa ha colmato il deficit con il gas norvegese e il GNL americano, ma i prezzi elevati, che hanno raggiunto i 350 dollari per mille metri cubi nel 2024, continuano a pesare sull'economia della regione, riporta Bloomberg. La proposta del Cremlino, secondo fonti Reuters, mira a ripristinare la posizione di Gazprom sul mercato europeo, dove prima del conflitto la società forniva fino al 40% della domanda.
Secondo il Financial Times, il piano mediato dagli Stati Uniti potrebbe attenuare la resistenza dei paesi europei, come la Polonia e gli Stati baltici, che si oppongono al gas russo. Secondo Handelsblatt, la Germania, che è il Paese più dipendente dalle importazioni di energia, sta valutando la proposta come un modo per stabilizzare l'approvvigionamento energetico, soprattutto in vista dell'inverno 2025-2026.