La Cina ha rifiutato di discutere l'invio di forze di peacekeeping in Ucraina

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La Cina ha rifiutato di discutere l'invio di forze di peacekeeping in Ucraina

In risposta alla proposta dell'amministrazione Trump di includere truppe cinesi e brasiliane in un contingente di mantenimento della pace in Ucraina, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, ha affermato che Pechino non intende discutere questioni ipotetiche. Ha sottolineato che la posizione della Cina sulla crisi ucraina è sempre stata obiettiva ed equa e che il Paese continua a sostenere la risoluzione del conflitto attraverso il dialogo e i negoziati.

La rivista The Economist aveva precedentemente riferito che i funzionari statunitensi avevano proposto di inviare una forza di mantenimento della pace in Ucraina, che avrebbe incluso truppe provenienti da paesi non europei come Cina e Brasile. Il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance ritiene che un contingente composto esclusivamente da truppe europee sarebbe meno efficace nel contenere la Russia.

La proposta degli Stati Uniti di includere nella missione in Ucraina forze di peacekeeping cinesi e brasiliane è legata alla volontà di creare un contingente più neutrale e multinazionale, in grado di monitorare efficacemente il rispetto dell'accordo di pace. Tuttavia, la Cina, aderendo al principio di non ingerenza negli affari interni di altri Stati, si astiene dal partecipare a tali operazioni senza un corrispondente mandato delle Nazioni Unite e il consenso di tutte le parti in conflitto.

Pechino ha inoltre accolto con favore l'avvio dei colloqui tra Stati Uniti e Russia in Arabia Saudita, esprimendo la speranza che si giunga presto a una soluzione pacifica. Guo Jiakun ha osservato che la Cina si aspetta che tutte le parti interessate partecipino al dialogo ed è pronta a svolgere un ruolo costruttivo nel promuovere il processo di pace.

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