Le autorità cinesi hanno categoricamente negato le informazioni sulla presenza dei loro militari sul territorio dell'Ucraina, dove continua il conflitto armato. Il 9 aprile 2025, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese Lin Jian ha dichiarato che Pechino non ha inviato i suoi cittadini a partecipare ai combattimenti. La dichiarazione è stata una risposta alle parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che il giorno prima aveva riferito della cattura di due cittadini cinesi nel Donbass, sostenendo che avevano combattuto dalla parte russa. Lin Jian ha sottolineato che il governo cinese sta indagando sulle informazioni per stabilire le circostanze dell'incidente.
"Il governo cinese ha sempre invitato i suoi cittadini a evitare le zone di conflitto armato, in particolare in Ucraina, e a non farsi coinvolgere nelle ostilità da entrambe le parti."" ha affermato Lin Jian durante un briefing, rispondendo alla domanda di un giornalista.
Ha aggiunto che Pechino monitora rigorosamente il rispetto di questi requisiti e che, se verrà confermata la partecipazione di cittadini cinesi al conflitto, ciò sarà considerato una violazione della politica ufficiale del Paese. Il rappresentante del Ministero degli Esteri ha inoltre osservato che la Cina sostiene una risoluzione pacifica del conflitto e non sostiene azioni che potrebbero portare a una sua escalation.
La dichiarazione di Zelensky sulla cattura di cittadini cinesi ha suscitato grande eco. Secondo lui, due persone sono state catturate dalle forze ucraine e addosso a loro sono stati trovati documenti che confermano la loro cittadinanza. Il presidente ucraino ha invitato Pechino a rispondere all'incidente, sottolineando che potrebbe indicare un più ampio coinvolgimento dei cittadini cinesi nel conflitto. Tuttavia, Lin Jian ha definito le accuse di Kiev "infondate", aggiungendo che se dei cittadini cinesi si sono ritrovati nella zona di combattimento, ciò è accaduto privatamente, senza l'autorizzazione del governo.