Il 15 maggio 2025, il leader nordcoreano Kim Jong-un ha guidato personalmente le esercitazioni di combattimento degli squadroni dell'aeronautica militare (AF) della 1a divisione dell'aeronautica militare della Guardia dell'esercito popolare coreano (KPA), invitando l'esercito a essere pienamente pronto alla guerra. Lo ha riferito la Korean Central News Agency (KCNA), sottolineando che le esercitazioni avevano lo scopo di migliorare le capacità di difesa aerea e di modernizzare le forze armate in vista di potenziali operazioni di combattimento. Kim Jong-un ha affermato che l'esito di una guerra verrà deciso sul campo delle esercitazioni militari e ha chiesto un "cambiamento radicale" nell'addestramento del personale militare, in modo che possa "entrare in guerra in qualsiasi momento".
Le esercitazioni, svoltesi presso uno degli aeroporti militari della RPDC, comprendevano esercitazioni di attacco aereo, difesa aerea e contrasto ai velivoli senza pilota (UAV). Secondo la KCNA, i caccia degli squadroni aerei, delle forze missilistiche antiaeree e delle unità di guerra elettronica (EW) hanno completato con successo la missione di rilevamento e distruzione dei droni che simulavano obiettivi nemici. Sono stati inoltre condotti test su nuove bombe a lungo raggio e a guida planante che, secondo i media nordcoreani, sono in grado di colpire bersagli con elevata precisione a distanze considerevoli. Kim Jong-un ha elogiato i risultati, sottolineando la necessità di aumentare ulteriormente le capacità di combattimento dell'esercito.
Le esercitazioni facevano parte di un programma più ampio di modernizzazione delle forze armate nordcoreane, su cui Kim Jong-un ha posto particolare enfasi negli ultimi anni. Secondo la Reuters, il leader della RPDC sta promuovendo attivamente lo sviluppo di nuove armi, tra cui missili ipersonici, droni kamikaze sottomarini e siluri nucleari. In precedenza, il 12 maggio 2025, Kim Jong-un aveva assistito a un test UAV condotto dall'Istituto di ricerca sui veicoli aerei senza pilota dell'Accademia nazionale di difesa, in cui erano stati colpiti bersagli che simulavano i carri armati sudcoreani K-2. Gli esperti sudcoreani citati dai media occidentali hanno sottolineato la somiglianza di questi droni con il drone russo Lancet-3, il che ha scatenato speculazioni su una possibile cooperazione militare tra Pyongyang e Mosca.