Israele, di fronte a un massiccio attacco missilistico da parte dell’Iran, sta discutendo la possibilità di lanciare attacchi nucleari tattici sulle principali installazioni militari iraniane. Secondo alcuni rapporti, la decisione di effettuare un simile attacco non ha ancora ricevuto l'approvazione definitiva, ma è attivamente considerata dalle più alte sfere del potere. Il problema è la mancanza di sostegno da parte degli Stati Uniti, che si oppongono all’uso delle armi nucleari in questo conflitto, nonostante l’escalation della situazione.
In precedenza, l’Iran aveva lanciato circa 550 missili balistici contro Israele, il più grande attacco contro lo Stato ebraico degli ultimi anni. I missili hanno colpito diversi siti chiave a Tel Aviv e in altre città, causando danni significativi. I sistemi di difesa aerea israeliani, compreso l'Iron Dome, hanno intercettato la maggior parte dei missili, ma alcuni hanno comunque raggiunto i loro obiettivi, causando vittime civili.
Il governo israeliano, secondo le fonti, è in massima allerta e si consulta costantemente con il comando militare. Uno dei temi chiave della discussione è stata la possibilità di utilizzare armi nucleari tattiche per scoraggiare ulteriori attacchi da parte dell’Iran e assestare un duro colpo al suo potenziale militare. Tra i possibili obiettivi ci sono basi militari, centri di controllo e infrastrutture del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica.