L'intelligence statunitense mette in guardia dall'elevato rischio che Israele lanci attacchi preventivi contro importanti siti nucleari iraniani nei prossimi mesi. Secondo le informazioni pubblicate sulle riviste americane The Wall Street Journal e The Washington Post, eventuali attacchi potrebbero far regredire di diversi mesi il programma nucleare di Teheran, ma allo stesso tempo innescare una nuova fase di escalation in Medio Oriente e provocare un conflitto regionale su vasta scala.
Gli avvertimenti di attacchi israeliani sono contenuti in una serie di rapporti dell'intelligence statunitense che coprono il periodo che va dalla fine della presidenza di Joe Biden all'inizio dell'amministrazione di Donald Trump. L'analisi più completa della situazione è presentata in un rapporto preparato nel gennaio 2025 dalla Joint Chiefs of Staff Intelligence Agency e dalla Defense Intelligence Agency.
Secondo il rapporto, Israele probabilmente tenterà di colpire i siti nucleari iraniani di Fordow e Natanz entro i primi sei mesi del 2025. Funzionari statunitensi attuali ed ex a conoscenza dei servizi segreti affermano che i risultati si basano su un'analisi dei piani israeliani dopo l'attacco all'Iran dell'ottobre 2024. Poi l'attacco al territorio iraniano ha indebolito notevolmente la difesa aerea del Paese, rendendo ancora più vulnerabili le strutture chiave.
Due funzionari statunitensi hanno affermato che Israele considera la situazione attuale come una "finestra di opportunità" che si sta rapidamente restringendo. Credono che, se ci fosse un ritardo, l'Iran potrebbe completare lo sviluppo delle armi nucleari. In queste circostanze, i leader israeliani ritengono che Donald Trump sia più propenso del suo predecessore Joe Biden a sostenere una simile mossa e potrebbe persino fornire assistenza militare.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, noto in passato per la sua posizione dura nei confronti dell'Iran, ha più volte sottolineato che non permetterà a Teheran di dotarsi di armi nucleari. Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, Brian Hughes, ha affermato che Trump "preferisce risolvere pacificamente i problemi di lunga data con il regime iraniano, ma non aspetterà indefinitamente".
Tuttavia, in un'intervista rilasciata al New York Times il 9 febbraio, Trump ha espresso la sua disponibilità a raggiungere un accordo con l'Iran. Ha osservato che un accordo diplomatico sulle armi non nucleari è preferibile a un conflitto militare.
"Vorrei vedere un accordo sulle armi non nucleari con l'Iran. Preferirei questo ai bombardamenti. Nessuno vuole morire e nemmeno loro." - ha dichiarato Trump.
Il presidente ha aggiunto che un simile accordo potrebbe impedire attacchi israeliani contro obiettivi iraniani.