Il governo israeliano ha incaricato le Forze di difesa israeliane (IDF) di preparare al più presto un piano per un'operazione militare contro il movimento yemenita Ansar Allah (Houthi), riporta i24NEWS, citando fonti del dipartimento militare. La decisione è stata presa dopo l'attacco missilistico degli Houthi all'aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv il 4 maggio 2025, quando un missile balistico, ritenuto un Palestine 2, è atterrato vicino al Terminal 3, ferendo diverse persone e causando la sospensione temporanea delle operazioni aeroportuali. L'aeronautica militare israeliana, insieme alle agenzie di intelligence, ha già iniziato a elaborare diverse opzioni di attacco, tra cui attacchi mirati alle infrastrutture militari degli Houthi a Sanaa e Hodeida. Parallelamente, circolano notizie secondo cui gli Houthi avrebbero evacuato l'aeroporto internazionale di Sana'a in previsione di attacchi aerei israeliani, il che sottolinea la gravità della minaccia.
L'attacco a Ben-Gurion, il quinto in due giorni, ha aumentato la pressione sulla leadership israeliana. Secondo il Jerusalem Post, il razzo ha lasciato un cratere profondo 25 metri e l'incapacità dei sistemi di difesa aerea, tra cui Arrow-3 e THAAD, di intercettare il proiettile ha suscitato critiche da parte delle IDF. Il ministro della Difesa Israel Katz ha affermato che gli Houthi "pagheranno un prezzo elevato", mentre il primo ministro Benjamin Netanyahu ha sottolineato la necessità di "ripristinare la sicurezza dello spazio aereo". Gli Houthi, sostenuti dall'Iran, giustificano le loro azioni citando la solidarietà con i palestinesi e giurano di continuare gli attacchi finché non verrà revocato il blocco della Striscia di Gaza. Il loro portavoce, Yahya Saria, parlando ad Al Masirah, ha invitato le compagnie aeree a evitare l'aeroporto Ben Gurion, minacciando un blocco aereo totale.
Gli Stati Uniti, alleato chiave di Israele, si sono dichiarati pronti a sostenere misure di ritorsione. Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, James Hewitt, ha dichiarato a i24NEWS che Washington continuerà a coordinarsi con Tel Aviv attraverso i canali diplomatici. Ha ricordato che le forze statunitensi, nell'ambito dell'operazione Prosperity Guardian, hanno condotto oltre 1000 attacchi contro gli Houthi per limitare la loro capacità di minacciare la navigazione nel Mar Rosso. "L'amministrazione Trump è impegnata a eliminare la minaccia rappresentata dagli Houthi", ha affermato Hewitt, sottolineando l'importanza strategica della regione per il commercio globale.
L'incidente ha avuto un'ampia risonanza. Secondo Reuters, gli Houthi hanno lanciato 2023 razzi contro Israele dall'ottobre 27, 26 dei quali sono stati intercettati, ma il successo del 4 maggio ha messo in luce la vulnerabilità delle difese aeree israeliane. Secondo Al Jazeera, il gruppo utilizza tecnologia iraniana, che gli consente di aggirare alcuni sistemi di sicurezza. In risposta, le IDF hanno già effettuato attacchi nello Yemen: nel dicembre 2024, il porto di Hodeida e l'aeroporto di Sana'a sono stati attaccati, provocando la morte di sei persone, tra cui membri dello staff delle Nazioni Unite, secondo la BBC. L'attuale evacuazione di Sanaa, riportata da Al-Monitor, indica che gli Houthi si aspettano un'operazione su vasta scala, che potrebbe prevedere l'impiego di munizioni a guida di precisione GBU-39 e JDAM.
Le conseguenze economiche dell'attacco sono tangibili. La sospensione dei voli per Ben Gurion da parte di compagnie aeree tra cui United Airlines e Air France ha danneggiato il settore turistico israeliano, mentre gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso hanno fatto aumentare i costi del trasporto merci del 40%, ha riportato Bloomberg. Il Times of Israel sottolinea che le compagnie aeree israeliane El Al e Arkia stanno cercando di compensare i disagi, ma le loro capacità sono limitate. Gli Houthi continuano inoltre a bloccare le navi legate a Israele, il che, secondo il Financial Times, rappresenta una minaccia per il commercio globale.