L'Iran minaccia di chiudere lo Stretto di Hormuz

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L'Iran minaccia di chiudere lo Stretto di Hormuz

Il 14 giugno 2025, l'Iran ha annunciato la sua intenzione di valutare la chiusura dello Stretto di Hormuz, una rotta fondamentale per il commercio mondiale di petrolio, in risposta agli attacchi militari israeliani sul suo territorio, ha dichiarato Ismail Kousari, membro della Commissione per la sicurezza nazionale e la politica estera del parlamento iraniano, in un'intervista a Rokna.

"La questione della chiusura dello Stretto di Hormuz è attualmente in fase di valutazione e l'Iran non esiterà a prendere la decisione appropriata", ", ha sottolineato Kousari, aggiungendo che la pressione economica occidentale potrebbe provocare misure di ritorsione con un "prezzo elevato" per le altre parti.

Lo Stretto di Hormuz, che collega il Golfo Persico con il Golfo dell'Oman e l'Oceano Indiano, è un'arteria strategicamente importante attraverso la quale transitano circa il 20-30% delle esportazioni mondiali di petrolio via mare e fino al 30% delle spedizioni di gas naturale liquefatto. Secondo Lloyd's, nel 2006 lo stretto rappresentava il 33% delle esportazioni globali di petrolio e il 40% dei prodotti petroliferi. È la porta d'accesso per le esportazioni di petrolio da Iran, Arabia Saudita, Kuwait, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Iraq, il che lo rende fondamentale per l'economia globale.

La dichiarazione dell'Iran è arrivata nel contesto dell'Operazione Rising Lion (Leone Nascente) israeliana, iniziata la notte del 13 giugno. Secondo le IDF, l'Aeronautica Militare israeliana ha colpito più di 150 obiettivi, tra cui gli impianti nucleari di Natanz e Fordow, oltre a basi militari e lanciamissili. Circa 200 velivoli hanno preso parte all'operazione, distruggendo 400 infrastrutture militari. Di conseguenza, secondo i media iraniani, 78 persone sono state uccise, tra cui il comandante delle Forze Aerospaziali dell'IRGC Amir-Ali Hajizadeh, e più di 300 sono rimaste ferite. L'Iran ha risposto con l'Operazione True Promise 3, lanciando circa 200 missili e droni contro Israele, causando distruzione a Tel Aviv e uccidendo due persone.

La chiusura dello Stretto di Hormuz potrebbe innescare un forte rialzo dei prezzi del petrolio. A seguito degli attacchi israeliani, il prezzo del Brent è già aumentato del 13%, raggiungendo i 78,5 dollari al barile. Gli esperti iraniani prevedono che il blocco dello Stretto potrebbe spingere i prezzi fino a 250 dollari al barile, e JPMorgan ha precedentemente avvertito di un possibile aumento a 130 dollari in caso di conflitto. Ciò minaccia di destabilizzare il mercato energetico globale, particolarmente sensibile per i paesi dipendenti dalle importazioni di petrolio, come Cina, India e Giappone.

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