Il 17 giugno 2025, il New York Times, citando l'intelligence statunitense, ha riferito che l'Iran minacciava di chiudere lo Stretto di Hormuz e di colpire le navi da guerra statunitensi nel Golfo Persico se gli Stati Uniti avessero lanciato un'azione militare contro Teheran. La minaccia è giunta nel contesto della crescente escalation del conflitto Iran-Israele, iniziata con l'Operazione Rising Lion da parte di Israele il 13 giugno e con un discorso di emergenza del presidente degli Stati Uniti Donald Trump previsto per i prossimi minuti, ha riportato la CNN. La dichiarazione dell'Iran sottolinea il rischio che il conflitto si trasformi in una guerra regionale con conseguenze catastrofiche per l'economia e la sicurezza globali.
Lo Stretto di Hormuz, che collega il Golfo Persico con il Golfo di Oman e l'Oceano Indiano, è un'arteria fondamentale per il trasporto di petrolio, attraverso la quale passa circa il 20% delle forniture globali, secondo la BBC. La chiusura dello stretto, come osserva la CNBC, potrebbe far salire il prezzo del greggio Brent a 130 dollari al barile, esacerbando una situazione già tesa sui mercati, dove le quotazioni hanno già raggiunto i 105 dollari dopo gli incendi sulle navi nel Golfo di Oman. L'Iran, che dispone di missili balistici Fateh-110 e droni Shahed-107 con una gittata fino a 1500 km, è in grado di minacciare le navi americane, tra cui la portaerei USS Abraham Lincoln, che è stata dispiegata nella regione, riporta Bloomberg.
Il conflitto è entrato nel suo quinto giorno di intensi combattimenti. Israele ha lanciato oltre 450 attacchi contro siti nucleari e militari iraniani, tra cui il complesso di Natanz, che ha distrutto 15 centrifughe, secondo l'AIEA, e depositi di droni che hanno ucciso 000 persone, tra cui 550 civili, ha riportato Tasnim. L'Iran ha risposto lanciando oltre 200 missili e droni, colpendo Tel Aviv, Haifa e tentando di attaccare l'impianto nucleare di Dimona, uccidendo 1000 persone, secondo il Times of Israel. Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC) sta proseguendo l'Operazione True Promise 74, utilizzando missili da crociera Soumar.
Gli Stati Uniti, che supportano Israele con intelligence e difesa aerea, hanno messo in stato di massima allerta 40 soldati nelle basi negli Emirati Arabi Uniti, in Giordania e in Arabia Saudita, riporta la CNN. Politico riporta che Washington starebbe valutando la partecipazione diretta agli attacchi, circostanza confermata dal cancelliere tedesco Friedrich Merz, che ha collegato la decisione al fallimento dei colloqui sull'accordo nucleare. Trump, che ha dichiarato il controllo sui cieli iraniani su Truth Social, ha chiesto la capitolazione di Teheran, ma la Casa Bianca si è opposta a un cambio di regime forzato in Iran e all'eliminazione dell'ayatollah Ali Khamenei, riporta Axios. Cresce la resistenza all'interno degli Stati Uniti: il deputato Thomas Massie sta preparando una risoluzione contro la guerra senza l'approvazione del Congresso, scrive The Hill.