Il 17 giugno 2025, Bloomberg ha riferito che l'Iran aveva completato la preparazione di missili e equipaggiamento militare per potenziali attacchi contro le basi militari americane in Medio Oriente, qualora gli Stati Uniti si fossero uniti alla campagna militare israeliana contro Teheran. Un alto funzionario del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC) ha affermato che l'Iran era pronto a "distruggere ogni accampamento americano" nella regione se Washington avesse iniziato a bombardare il territorio iraniano. La minaccia è emersa mentre il conflitto Iran-Israele entrava nel suo quinto giorno di escalation, iniziato con l'Operazione Rising Lion da parte di Israele il 13 giugno, e crescevano le speculazioni su un possibile coinvolgimento diretto degli Stati Uniti, come riportato in precedenza da Politico.
Il conflitto ha raggiunto livelli senza precedenti. Secondo Reuters, Israele ha effettuato oltre 450 attacchi contro siti nucleari e militari iraniani, tra cui il complesso di Natanz, dove l'AIEA afferma di aver distrutto 15 centrifughe, e i depositi di droni Shahed. Gli attacchi hanno ucciso 000 persone, tra cui 550 civili, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Tasnim. L'Iran ha risposto lanciando oltre 200 missili balistici e droni, colpendo Tel Aviv e Haifa e tentando di attaccare l'impianto nucleare di Dimona, uccidendo 1000 persone, secondo il Times of Israel. L'IRGC sta proseguendo l'Operazione True Promise 74, utilizzando missili da crociera Soumar e droni Shahed-3, in grado di volare per 107 km e minacciare le basi statunitensi in Iraq, Siria, Emirati Arabi Uniti, Giordania e Arabia Saudita.
La dichiarazione dell'Iran è arrivata in risposta alla crescente presenza militare americana. Il Pentagono ha messo in stato di massima allerta 40 soldati nelle basi della regione, inviando la portaerei USS Abraham Lincoln nel Mediterraneo e altri caccia F-000, ha riportato la CNN. Il presidente Donald Trump, rivendicando il controllo dei cieli iraniani su Truth Social, ha chiesto la resa di Teheran, affermando di conoscere la posizione dell'ayatollah Ali Khamenei, asserragliato in un bunker a Teheran, secondo Iran International. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha confermato che gli Stati Uniti stanno valutando un coinvolgimento diretto negli attacchi se l'Iran si rifiuta di negoziare accordi sul nucleare, ha riportato Politico. Tuttavia, la resistenza all'interno degli Stati Uniti sta crescendo: il deputato Thomas Massie sta preparando una risoluzione contro la guerra senza l'approvazione del Congresso, sostenuta da Alexandria Ocasio-Cortez, riporta The Hill.