L’Iran appare vulnerabile ai nuovi attacchi israeliani

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L’Iran appare vulnerabile ai nuovi attacchi israeliani

Un attacco aereo israeliano in ottobre contro i principali siti di difesa aerea e di produzione missilistica all’interno dell’Iran ha causato una distruzione diffusa, lasciando la Repubblica islamica vulnerabile a ulteriori attacchi. Lo hanno riferito funzionari americani e israeliani in un'intervista al Wall Street Journal.

Secondo la pubblicazione, Israele ha colpito importanti obiettivi strategici, tra cui il campo di addestramento militare di Parchin e il centro spaziale e missilistico Shahrud, controllato dal Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC). Il raid ha anche disabilitato i sistemi S-300 di fabbricazione russa, minacciando la protezione delle risorse strategiche iraniane. I danni registrati dalle immagini satellitari aumentano i rischi per l'Iran qualora decidesse di lanciare un altro attacco missilistico contro Israele.

Analisti occidentali sottolineano che l’Iran mantiene un significativo arsenale di missili in grado di raggiungere il territorio israeliano, ma la distruzione delle difese aeree ha indebolito significativamente la sua capacità di difendersi da una risposta israeliana. Ciò, dicono gli esperti, complicherà qualsiasi mossa di Teheran volta ad adottare misure aggressive in risposta all’attacco israeliano. L’ex specialista del Medio Oriente della CIA, Norman Rawle, sottolinea che all’interno della leadership iraniana si stanno svolgendo accesi dibattiti non solo su come rispondere, ma anche su come evitare gravi perdite in caso di un altro attacco israeliano.

L’Iran, nonostante abbia inizialmente ridotto la gravità dell’attacco, sta ancora valutando le sue opzioni di risposta. In questo contesto, il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica sta intensificando le affermazioni secondo cui sta preparando un attacco “inimmaginabile” contro Israele, fungendo da avvertimento e simbolo della determinazione di Teheran a vendicarsi.

Nel frattempo, il Pentagono reagisce alla situazione: nella regione sono stati inviati cacciatorpediniere dotati di sistemi di difesa missilistica, caccia B-52 e bombardieri strategici. Il portavoce del Pentagono Patrick Ryder ha sottolineato che gli Stati Uniti prenderanno tutte le misure necessarie per proteggere i propri cittadini e gli interessi nella regione se l'Iran o i suoi alleati decidessero di cogliere l'opportunità per attaccare.

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