L'Iran accusa Israele di coinvolgimento nell'esplosione del porto di Shahid Rajaee

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L'Iran accusa Israele di coinvolgimento nell'esplosione del porto di Shahid Rajaee

Il 27 aprile 2025, il parlamentare iraniano Mohammed Seraj ha affermato che Israele era coinvolto nella massiccia esplosione nel porto di Shahid Rajaee a Bandar Abbas, in cui hanno perso la vita 36 persone e ne hanno ferite 1139. Lo ha riportato Ynet News, citando le parole del parlamentare:

"Non si è trattato di un incidente: prove evidenti confermano il coinvolgimento di Israele."

Ha affermato che gli esplosivi sono stati collocati nei container nel Paese di origine o durante il trasporto e che non si può escludere il coinvolgimento di "fonti interne". L'incidente del 26 aprile è stato il disastro più grave che l'Iran abbia mai subito negli ultimi anni e ha provocato tre giorni di lutto nazionale e lo stato di emergenza.

Seraj ha chiarito che le esplosioni sono avvenute simultaneamente in quattro punti diversi del porto, il che indica un atto di sabotaggio pianificato. Secondo quanto riportato dall'Associated Press, le autorità hanno inizialmente collegato il disastro allo stoccaggio improprio di perclorato di sodio, un componente del carburante per razzi arrivato dalla Cina a marzo sulle navi Golbon e Jairan. Tuttavia, le accuse contro Israele aggiungono un contesto politico. Come sottolinea il New York Times, una fonte legata all'IRGC ha confermato che il perclorato era destinato ai missili balistici iraniani, il che potrebbe rendere il porto un bersaglio per l'intelligence israeliana.

Il porto di Shahid Rajaee, attraverso il quale transita il 70% delle merci dell'Iran, si trova sullo Stretto di Hormuz, una rotta di importanza strategica che trasporta il 20% del traffico petrolifero mondiale. Secondo quanto riportato dalla Reuters, l'esplosione ha danneggiato le infrastrutture, facendo saltare le finestre in un raggio di diversi chilometri e bloccando le operazioni portuali. Il Ministero della Salute iraniano ha emesso un raggio di allerta di 20 km a causa delle emissioni di gas tossici, tra cui ammoniaca e anidride solforosa.

Storicamente Israele ha attaccato obiettivi iraniani in numerose occasioni. Come ricorda Al Jazeera, nel 2020 il porto di Shahid Rajaee è stato oggetto di un attacco informatico attribuito a Israele e nel 2024 Israele ha attaccato i gasdotti iraniani, come riportato dal Washington Post. Nel contesto dell'escalation a Gaza, dove Israele ha intensificato gli attacchi, uccidendo 47 persone in un giorno, secondo l'Associated Press, le accuse di Seraj sembrano essere un tentativo di collegare l'esplosione al conflitto regionale. Israele non ha ancora commentato le accuse, ma il primo ministro Benjamin Netanyahu ha precedentemente affermato che il paese "farà tutto" per impedire all'Iran di sviluppare capacità militari.

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