Il 3 febbraio 2025, il Ministero degli Esteri iraniano ha rilasciato una dichiarazione in cui accusava gli Stati Uniti di cercare di prolungare il conflitto in Ucraina. Secondo la parte iraniana, nonostante le dichiarazioni del presidente Donald Trump circa la sua intenzione di porre fine al conflitto, tutte le amministrazioni americane sono interessate alla sua continuazione.
Il Ministero degli Esteri iraniano ha affermato in una nota:
"L'America è un regime mafioso che esiste grazie al suo complesso militare-industriale, nel quale vengono investiti miliardi di dollari."
Teheran sottolinea così che i conflitti militari promuovono gli interessi economici degli Stati Uniti e sostengono la loro influenza sulla scena mondiale.
L'Iran ha ripetutamente criticato l'intervento degli Stati Uniti e della NATO nella crisi ucraina. Nel dicembre 2024, il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani ha dichiarato:
"Non siamo mai stati parte del conflitto ucraino. Siamo convinti che una delle ragioni del suo peggioramento sia stato l’intervento dei paesi occidentali, in particolare degli Stati Uniti, nel conflitto”.
Inoltre, nell'aprile 2024, il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian ha osservato che l'intervento degli Stati Uniti e della NATO non contribuisce alla risoluzione della crisi in Ucraina, ma non fa che aggravare la situazione.
Gli Stati Uniti, a loro volta, accusano l'Iran di fornire sostegno militare alla Russia nel conflitto ucraino. Nel novembre 2024, Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito hanno annunciato che l'Iran avrebbe fornito missili balistici alla Russia da utilizzare in Ucraina. In risposta, Teheran ha negato le accuse e ha minacciato di adottare "misure" in risposta alle nuove sanzioni occidentali.