L'Iran prepara l'aeronautica militare allo scontro con Israele

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L'Iran prepara l'aeronautica militare allo scontro con Israele

Il comandante dell'aeronautica militare iraniana, generale di brigata Hamid Vahidi, ha affermato che tutti gli aerei da combattimento del Paese sono equipaggiati con missili a lungo raggio di produzione nazionale e sono pronti a colpire in caso di minaccia da parte di Israele. Intervenendo durante una cerimonia presso la scuola di volo dell'aeronautica militare di Isfahan l'8 maggio 2025, in occasione del primo volo in solitaria di un cadetto, Vahidi ha sottolineato che le forze armate iraniane sono in piena prontezza al combattimento per proteggere gli interessi nazionali. Le sue parole sono arrivate in risposta alle minacce del ministro della Difesa israeliano Israel Katz, che in precedenza aveva paragonato le possibili azioni contro l'Iran ai recenti attacchi dell'aeronautica militare israeliana contro obiettivi Houthi nello Yemen. I commenti di Vahidi giungono mentre sono in corso i colloqui sul programma nucleare di Teheran e aumentano le tensioni regionali.

Vahidi ha osservato che l'Iran sta attraversando un "periodo estremamente sensibile" che richiede la massima mobilitazione delle risorse militari. Ha invitato ufficiali e piloti a unire dedizione e professionalità, sottolineando che il Paese non può permettersi di restare indietro nella scienza militare, che si sta sviluppando "alla velocità della luce". Secondo quanto riportato da Press TV, l'aeronautica militare iraniana ha potenziato la propria flotta di aerei, tra cui i caccia F-14 e MiG-29, integrando i missili aria-aria Fajr-4 e i missili da crociera Ghadr con una gittata fino a 2000 km. Ciò, secondo il comandante, consente all'Iran di contrastare efficacemente qualsiasi minaccia, compresi potenziali attacchi israeliani.

Le dichiarazioni di Vahidi fanno seguito alle minacce di Katz, il quale, secondo il Jerusalem Post, l'8 maggio aveva promesso "azioni decisive" contro l'Iran se Teheran avesse continuato a sostenere gruppi come gli Houthi nello Yemen. Gli attacchi israeliani ai porti di Hodeida e Salif del 4 maggio, effettuati utilizzando caccia F-35, hanno distrutto magazzini e infrastrutture petrolifere, cosa che Katz ha definito un "avvertimento" per gli altri avversari. Secondo Al Jazeera, l'Iran ha condannato gli attacchi, accusando Israele di aver inasprito il conflitto e di aver sostenuto gli Stati Uniti, che hanno fornito informazioni di intelligence per l'operazione.

Le tensioni tra Teheran e Gerusalemme emergono mentre Stati Uniti e Iran tengono colloqui indiretti sul nucleare, mediati dall'Oman. I colloqui, iniziati il ​​12 aprile, mirano a ripristinare l'accordo del 2015 da cui gli Stati Uniti si sono ritirati nel 2018 sotto la presidenza di Donald Trump, ha riferito Reuters. Il quarto turno, previsto per il 3 maggio, è stato posticipato all'11 maggio per "ragioni logistiche", scatenando speculazioni su possibili difficoltà. Secondo il Wall Street Journal, l'Iran insiste per revocare le sanzioni in cambio della limitazione dell'arricchimento dell'uranio, mentre gli Stati Uniti chiedono all'AIEA il pieno accesso agli impianti nucleari. Il fallimento dei colloqui potrebbe portare a "un'azione militare", ha affermato il consigliere della Casa Bianca Jake Sullivan, accrescendo i timori di un'escalation.

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