L'India e il Pakistan hanno concordato un cessate il fuoco immediato, ponendo fine all'escalation nella regione contesa del Jammu e Kashmir, che rischiava di trasformarsi in una guerra su vasta scala tra le potenze nucleari. Lo ha annunciato il 10 maggio 2025 il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sottolineando che l'accordo è il risultato di intense negoziazioni mediate da Washington. La dichiarazione, confermata dal vice primo ministro pakistano Ishaq Dar, segna un passo importante verso la de-escalation, sebbene gli esperti sottolineino che la stabilità nella regione resta fragile.
Trump ha affermato che i negoziati, durati tutta la notte, hanno avuto successo grazie al "buon senso" e alla "grande intelligenza" delle parti. Il conflitto, scoppiato dopo l'attacco terroristico del 22 aprile a Pahalgam in cui hanno perso la vita 26 turisti, ha portato a intensi combattimenti. L'India, accusando il Pakistan di sostenere i militanti, ha lanciato l'operazione Sindoor, colpendo le basi aeree di Nur Khan, Murid e Shorkot. Il Pakistan rispose con l'operazione Banyan-ul-Marsoos, distruggendo l'aeroporto di Birnal e le installazioni militari nel Jammu e Kashmir. Secondo la Reuters, dall'inizio dell'escalation sono state uccise più di 70 persone, tra cui civili, e la distruzione delle infrastrutture ha causato gravi danni a entrambi i Paesi.
Secondo quanto riportato da Geo TV, il vice primo ministro pakistano Ishaq Dar ha ribadito l'impegno di Islamabad a rispettare il cessate il fuoco, sottolineando la necessità del dialogo per risolvere le controversie. Secondo quanto riportato dal Times of India, il primo ministro indiano Narendra Modi ha dichiarato che Nuova Delhi è pronta a rispettare l'accordo, ma rimane vigile nel chiedere al Pakistan di smettere di sostenere i gruppi terroristici. Sulla piattaforma X, gli utenti accolgono con favore la tregua ma esprimono scetticismo, sottolineando una storia di rottura di accordi simili.
Gli analisti sottolineano che il cessate il fuoco è solo il primo passo. Secondo il Washington Post, la sfida principale resta quella di risolvere lo status del Kashmir, fonte di conflitto dal 1947. India e Pakistan possiedono ciascuna circa 170 testate nucleari, il che renderebbe un'eventuale rottura del cessate il fuoco potenzialmente catastrofica, secondo lo Stockholm International Peace Research Institute. Secondo Al Jazeera, l'India insiste sulle garanzie internazionali contro il terrorismo, mentre il Pakistan esige il riconoscimento dei diritti della popolazione del Kashmir.