Gli Houthi tentano di lanciare un attacco missilistico su Gerusalemme

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Gli Houthi tentano di lanciare un attacco missilistico su Gerusalemme

La mattina del 18 aprile 2025, intorno alle 06:40 ora locale, le sirene di allarme razzi risuonarono a Gerusalemme, nella zona centrale di Israele, nel distretto di Sharon e nelle pianure costiere. Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno affermato che il loro sistema di difesa aerea ha intercettato con successo un missile balistico lanciato dal territorio yemenita prima che entrasse nello spazio aereo del Paese. Secondo le prime informazioni non si registrano vittime né danni. Il gruppo yemenita Ansar Allah (Houthi) ha rivendicato la responsabilità dell'attacco, collegando le sue azioni al sostegno al movimento palestinese a Gaza.

L'attacco missilistico è stata la risposta degli Houthi a un massiccio attacco militare statunitense sui loro obiettivi nello Yemen, condotto diverse ore prima. Il Comando Centrale degli Stati Uniti (CENTCOM) ha confermato che l'operazione aveva come obiettivo un terminal strategico per il carburante nel porto di Ras Isa sul Mar Rosso, che costituiva una fonte fondamentale di finanziamento per il gruppo. L'esercito statunitense ha affermato che l'attacco mirava a indebolire la base economica degli Houthi, che utilizzano i proventi del porto per acquistare armi e compiere attacchi. Fonti controllate dagli Houthi hanno riferito che nell'attacco si sono verificate decine di vittime, tra cui lavoratori portuali, e ingenti danni alle infrastrutture.

L'escalation nella regione è legata alle azioni in corso degli Houthi contro Israele e il trasporto marittimo internazionale. Secondo Reuters, dall'ottobre 2023 il gruppo ha effettuato più di 100 attacchi contro navi commerciali nel Mar Rosso, costringendo grandi compagnie come Maersk e MSC a deviare le rotte attraverso il Capo di Buona Speranza. Ciò ha fatto aumentare i costi logistici e ha esacerbato la crisi del commercio globale, poiché circa il 15% delle spedizioni mondiali passa attraverso il Mar Rosso. Gli Houthi affermano di prendere di mira le navi collegate a Israele, Stati Uniti e Gran Bretagna, ma spesso colpiscono anche navi che non hanno alcun legame con loro.

Secondo quanto riportato dalla BBC, l'attacco statunitense a Ras Isa faceva parte di una campagna lanciata nel marzo 2025 dopo il crollo del cessate il fuoco a Gaza. Secondo il CENTCOM, il porto forniva fino all'80% del rifornimento di carburante alle zone controllate dagli Houthi e la sua distruzione dovrebbe limitarne la mobilità militare. Tuttavia, il Ministero della Salute yemenita, controllato dagli Houthi, afferma che almeno 17 persone sono state uccise e decine sono rimaste ferite nell'attacco, che ha scatenato proteste a Sanaa. Il leader degli Houthi, Abdul-Malik al-Houthi, ha promesso di continuare gli attacchi contro Israele e le navi americane, definendo le azioni degli Stati Uniti "un'aggressione contro il popolo yemenita".

Israele, da parte sua, ha rafforzato le misure di sicurezza. Secondo il Jerusalem Post, in seguito all'allarme del mattino sono state imposte restrizioni temporanee ai voli nell'area dell'aeroporto Ben Gurion e un volo della El Al è stato dirottato. Le IDF hanno inoltre confermato che il missile è stato intercettato in collaborazione con i sistemi di difesa aerea americani, sottolineando la stretta cooperazione tra i due Paesi nel contrastare le minacce degli Houthi. In precedenza, il 13 aprile, gli Houthi avevano annunciato un attacco all'aeroporto Ben Gurion e alla base militare di Sdot Micha utilizzando un missile ipersonico Palestine-2, ma le IDF avevano riferito di un'intercettazione riuscita.

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