Nella notte tra il 21 e il 22 maggio 2025, tra le 02:59 e le 03:01 ora locale, la regione centrale di Israele fu illuminata dal suono della sirena antiaerea di Tzeva Adom. Le sirene risuonarono nelle zone densamente popolate di Gush Dan, HaSharon (a nord di Gush Dan) e HaShfela, comprese le colline pedemontane di Gerusalemme. Gli abitanti di queste zone hanno segnalato rumori di esplosioni nel cielo, caratteristici del funzionamento dei sistemi di difesa antimissile (ABM). Secondo le Forze di difesa israeliane (IDF), l'allarme è stato lanciato dal lancio di un missile balistico dallo Yemen, intercettato con successo dal sistema di difesa missilistica Hetz-3 sopra il territorio israeliano.
L'ampia geografia dell'allarme è spiegata dall'ampio raggio dei detriti, tipico dell'intercettazione dei missili balistici ad alta quota. I detriti del missile abbattuto caddero in zone disabitate, evitando così danni significativi. Il servizio di ambulanza Magen David Adom ha dichiarato che non ci sono state vittime nell'attacco, ad eccezione di un uomo che ha riportato ferite lievi mentre si dirigeva verso un rifugio antiaereo. Gli è stata prestata assistenza medica sul posto e non ha avuto bisogno del ricovero ospedaliero.
L'attacco ha causato l'interruzione temporanea delle operazioni all'aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv. Secondo l'Autorità aeroportuale israeliana, quattro voli hanno subito ritardi a causa del rischio di scontri a fuoco: tre voli El Al da Amsterdam, Berlino e Tbilisi e un volo Israel Air da Roma. Una volta revocate le restrizioni, gli aerei furono dirottati verso aeroporti alternativi e ripresero il loro programma di volo. La sospensione temporanea dei voli è una misura standard quando viene dichiarato un allarme aereo, volta a garantire la sicurezza dei passeggeri aerei.