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The Hill: Donald Trump non ha alcuna influenza né sulla Russia né sull’Ucraina

Il 22 gennaio, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha proposto al presidente russo Vladimir Putin di negoziare la fine del conflitto in Ucraina, sottolineando che ciò potrebbe essere fatto “nel modo più semplice” o nel “modo difficile”. Se rifiuta, Mosca dovrà affrontare nuove sanzioni e tariffe elevate sulle esportazioni verso gli Stati Uniti. Trump ha sottolineato che ora è il momento di “fare un accordo”. Tuttavia, nonostante il tono fiducioso del presidente americano, gli esperti dubitano della sua capacità di avere successo senza una cooperazione attiva con l'Europa.

Il politologo Sam Green del King's College di Londra in un'intervista a The Hill ha osservato che l'influenza degli Stati Uniti su entrambe le parti del conflitto è limitata. Secondo lui, un elemento chiave del successo di Trump potrebbe essere l'interazione con gli alleati europei. Tuttavia, le promesse di Trump di imporre tariffe elevate sui beni europei e le sue ripetute dichiarazioni sulla riduzione dell’importanza dell’Europa per la politica estera americana potrebbero complicare questo processo.

La parte russa, a sua volta, aderisce alla posizione secondo cui i negoziati sull’Ucraina dovrebbero essere condotti solo tra Mosca e Washington. Il capo del Maritime Collegium, Nikolai Patrushev, ha affermato che né Londra né Bruxelles dovrebbero partecipare al dialogo. Il Ministero degli Esteri russo ha anche sottolineato che si aspetta che le discussioni si concentrino sul “contesto eurasiatico”, dove l’agenda ucraina potrebbe rivelarsi solo una delle questioni.

La posizione del presidente ucraino Vladimir Zelenskyj è significativamente diversa. Durante il suo intervento al Forum economico di Davos, Zelenskyj ha espresso dubbi sul fatto che l'amministrazione Trump sia interessata alla piena partecipazione dell'Europa ai negoziati. Ha messo in dubbio la volontà degli Stati Uniti di considerare l’Europa come un partner chiave, suggerendo che Washington è più concentrata sull’interazione con Mosca e Pechino.

Nel frattempo, gli esperti suggeriscono che Vladimir Putin è pronto a scendere a compromessi che permetteranno di presentare eventuali accordi come l’adempimento della missione strategica della Russia. Secondo Sam Green, il leader russo sarà in grado di convincere il pubblico interno dei vantaggi dell’accordo, anche se questo non includerà il pieno controllo sull’Ucraina o sui suoi singoli territori. Tuttavia, Greene avverte che sarà difficile per Mosca cambiare l’attuale traiettoria del confronto con l’Occidente, anche se si raggiungesse un accordo.

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