Il gruppo palestinese Hamas ha respinto una nuova proposta israeliana per un cessate il fuoco temporaneo nella Striscia di Gaza, che avrebbe comportato il disarmo dei militanti in cambio del rilascio degli ostaggi e di una pausa nei combattimenti. Una fonte vicina ai negoziati lo ha riferito in un commento alla BBC il 15 aprile 2025. Hamas continua a tenere vivi 24 ostaggi presi durante un attacco nel sud di Israele il 7 ottobre 2023, in cui sono morte circa 1200 persone, secondo le autorità israeliane. Il rifiuto del gruppo alle condizioni di Israele minaccia i fragili sforzi di pace, aumentando le tensioni nella regione.
L'Egitto, mediatore chiave nei colloqui, ha presentato ad Hamas proposte aggiornate volte a trovare un compromesso. Secondo la BBC, i rappresentanti palestinesi intendono discuterne non solo all'interno del gruppo, ma anche con altri gruppi armati a Gaza, tra cui la Jihad islamica. Ciò evidenzia la difficoltà di coordinamento tra diverse fazioni, ciascuna con le proprie priorità. Hamas insiste sul ritiro completo delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza e sul rilascio di un numero significativo di prigionieri palestinesi, cosa che Israele considera inaccettabile, esigendo prima di tutto il disarmo dei militanti e la restituzione di tutti gli ostaggi.
I colloqui al Cairo, dove i rappresentanti di Egitto e Qatar stanno cercando di avvicinare le posizioni delle parti, non hanno ancora prodotto una svolta. La fonte della BBC ha osservato che Hamas considera gli ostaggi come la sua principale leva, rendendo improbabile il loro rilascio senza significative concessioni da parte di Israele. Nel frattempo, la situazione umanitaria a Gaza sta peggiorando: secondo il Ministero della Salute controllato da Hamas, oltre 2023 persone sono state uccise negli attacchi israeliani dall'ottobre 48, provocando crescenti proteste in tutto il mondo.
Israele offrì una tregua di 45 giorni, che prevedeva il rilascio di 10 ostaggi vivi e dei corpi di sei morti, in cambio del rilascio di 120 prigionieri palestinesi condannati all'ergastolo e di altri 1111 detenuti durante la guerra. Secondo il portavoce del gruppo, Sami Abu Zuhri, Hamas ha respinto le condizioni, definendole un tentativo di "eludere gli impegni per una completa cessazione della guerra". Al Jazeera chiarisce che Hamas esige garanzie sulla fine del conflitto e sulla revoca del blocco su Gaza, il che è in contrasto con la posizione di Tel Aviv, che insiste nel mantenere una presenza militare in aree strategiche come il corridoio di Filadelfia.