Il 19 febbraio 2025, il movimento palestinese Hamas ha annunciato la propria disponibilità a liberare immediatamente tutti gli ostaggi israeliani rimasti, nell'ambito della seconda fase dell'accordo, a condizione che vengano raggiunti accordi su un cessate il fuoco permanente e sul ritiro completo delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza. Il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, ha dichiarato: "Siamo pronti per una seconda fase in cui i prigionieri saranno scambiati in una sola volta, una volta raggiunto un accordo che porterà a un cessate il fuoco permanente e al ritiro completo dalla Striscia di Gaza".

In precedenza, il 18 febbraio, dopo i colloqui al Cairo, l'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva confermato che i corpi dei quattro ostaggi deceduti sarebbero stati consegnati a Israele giovedì prossimo e che il rilascio dei sei ostaggi ancora vivi era previsto per il 22 febbraio. Dal 19 gennaio è in vigore nella Striscia di Gaza un cessate il fuoco, raggiunto nell'ambito di un accordo tra Israele e Hamas per lo scambio di ostaggi israeliani con prigionieri palestinesi. La prima fase della tregua, prevista per 42 giorni, prevede il rilascio di 33 ostaggi israeliani e di circa mille prigionieri palestinesi.

Nella prima fase hanno già avuto luogo diversi scambi. L'ultimo di questi episodi è avvenuto il 15 febbraio, quando Hamas ha liberato un gruppo di ostaggi israeliani, tra cui il cittadino russo Alexander Trufanov. Secondo le autorità israeliane, 73 persone sono ancora prigioniere di Hamas.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato in precedenza che Israele non permetterà ad Hamas di mantenere il potere nella Striscia di Gaza. Ha sottolineato che qualsiasi accordo deve tenere conto della sicurezza di Israele ed escludere la possibilità di ulteriori attacchi da parte di militanti palestinesi.