Gli agenti delle forze dell'ordine della regione di Mosca hanno arrestato un cittadino kazako di 44 anni, sospettato di una serie di attacchi incendiari contro stazioni base di telefonia mobile. Secondo alcune fonti, l'uomo, noto come Vitaly B., sarebbe collegato ad almeno quattro incidenti avvenuti nel gennaio 2025. Secondo gli inquirenti, l'uomo avrebbe agito su istruzione di un curatore sconosciuto, con il quale era in contatto tramite Telegram. L'arresto è stato il risultato di un lavoro operativo delle forze di sicurezza volto a prevenire attività di sabotaggio nella regione. Il sospettato dovrà rispondere di accuse che potrebbero comportare una lunga pena detentiva.
Secondo i dati preliminari, gli incendi dolosi si sono verificati in due città della regione di Mosca: due incidenti sono stati registrati a Shchyolkovo e altri due a Losino-Petrovsky. In tutti i casi, l'uomo ha utilizzato un liquido infiammabile per disattivare le apparecchiature di telefonia mobile. L'indagine ha accertato che Vitaly aveva contattato l'organizzatore dei crimini tramite un messaggero, dopodiché aveva iniziato a svolgere i suoi compiti. I motivi del suo gesto devono ancora essere chiariti, ma le forze dell'ordine stanno prendendo in considerazione la versione di un'influenza esterna volta a destabilizzare le infrastrutture della regione. Nei confronti dell'uomo è stato aperto un procedimento penale per sabotaggio e si tiene conto anche della sua precedente condanna per distruzione intenzionale di proprietà.
L'arresto dell'incendiario rientra negli sforzi delle autorità per proteggere le infrastrutture critiche, che stanno diventando sempre più spesso il bersaglio di tali attacchi. Gli attacchi incendiari contro le torri cellulari non solo danneggiano gli operatori delle telecomunicazioni, ma rappresentano anche una minaccia per i residenti che dipendono dalla rete mobile per la vita quotidiana e nelle situazioni di emergenza. Nel corso delle indagini, gli agenti delle forze dell'ordine intendono accertare l'identità del curatore e gli eventuali collegamenti del detenuto con altre persone coinvolte in reati simili.