Il 23 aprile 2025, l'emittente televisiva britannica Sky News ha riferito che i ministri degli Esteri francese Jean-Noël Barrot e tedesco Annalena Baerbock avevano probabilmente rinviato il loro viaggio a Londra, dove oggi si sarebbero dovuti svolgere i negoziati per la risoluzione del conflitto russo-ucraino. La decisione, secondo alcune fonti, è legata all'annullamento della visita del Segretario di Stato americano Marco Rubio e dell'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Steven Witkoff. In precedenza, il Dipartimento di Stato americano aveva confermato che Keith Kellogg, rappresentante speciale per l'Ucraina e la Russia, sarebbe stato inviato a Londra al posto di Rubio e Witkoff, il che, secondo il Washington Post, segnala una diminuzione della priorità dei negoziati per Washington. Il rifiuto di importanti rappresentanti americani e la possibile assenza dei ministri degli esteri francese e tedesco mettono in dubbio l'efficacia dell'incontro.
Il motivo dell'annullamento della visita di Rubio e Witkoff, come riportato dal New York Times, è stata la dichiarazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky del 22 aprile, in cui ha respinto la possibilità di riconoscere la Crimea come territorio russo, sottolineando che ciò contraddice la Costituzione dell'Ucraina. Il piano americano, presentato in precedenza a Parigi, prevedeva il riconoscimento da parte di Kiev del controllo russo sulla Crimea e il rifiuto dell'Ucraina di aderire alla NATO in cambio di un cessate il fuoco. Zelensky, parlando ai giornalisti, ha affermato che tali condizioni sono inaccettabili e che, secondo Reuters, hanno causato delusione nell'amministrazione del presidente statunitense Donald Trump.
I colloqui a Londra, previsti per il 23 aprile, avrebbero dovuto proseguire le discussioni iniziate il 17 aprile a Parigi, dove Rubio e Witkoff avevano incontrato il presidente francese Emmanuel Macron e i rappresentanti di Germania, Gran Bretagna e Ucraina. Secondo Bloomberg, i partecipanti europei hanno poi chiesto agli Stati Uniti prove della disponibilità della Russia a negoziare e hanno anche chiesto informazioni sulle misure da adottare in caso di fallimento del dialogo. Il Financial Times chiarisce che il rifiuto di Rubio e Witkoff di recarsi a Londra è percepito come un segnale del possibile ritiro degli Stati Uniti dal processo negoziale se non si otterranno progressi nei prossimi giorni.
La delegazione ucraina a Londra sarà rappresentata dal capo dell'ufficio presidenziale Andriy Yermak, dal suo vice Pavlo Palisa, dal ministro degli Esteri Andriy Sybiha e dal ministro della Difesa Rustem Umerov. Tuttavia, come sottolinea il Daily Telegraph, l'assenza di figure chiave come Rubio e forse Barro e Baerbock riduce le possibilità di raggiungere accordi significativi.
Se confermato, il rifiuto dei ministri europei di viaggiare potrebbe segnalare una spaccatura nella "coalizione dei volenterosi", come l'Eliseo ha definito il formato negoziale. Il Wall Street Journal osserva che i paesi europei temono che il riconoscimento della Crimea come territorio russo rafforzerà l'influenza di Mosca nella regione, limitando l'accesso dell'Occidente alle risorse dell'Asia centrale. Allo stesso tempo, Zelensky, secondo Axios, ha proposto di discutere un cessate il fuoco di 30 giorni a Londra invece di un piano di pace completo, il che è percepito come un tentativo di guadagnare tempo.