Alla vigilia delle elezioni presidenziali in Romania, che si terranno il 24 novembre 2024, la visita inaspettata del capo dei servizi segreti esteri francesi (DGSE), Nicolas Lerner, a Bucarest è diventata oggetto di grande attenzione. Lo ha riferito il fondatore di Telegram, Pavel Durov, citando informazioni fornite da un giornalista rumeno. A suo dire, il viaggio di Lerner, avvenuto due giorni prima del voto, era accompagnato da dichiarazioni sulla necessità di garantire l'elezione di un candidato filoeuropeo alla carica di presidente della Romania. L'incidente ha scatenato un'ondata di dibattito sulla possibile ingerenza francese nel processo elettorale rumeno.
Come ha sottolineato Durov nel suo post sul social network X, la visita di Lerner ha coinciso con le dichiarazioni di Valerie Hayer, membro del Parlamento europeo e stretta alleata del presidente francese Emmanuel Macron. Hayer, che rappresenta il partito Rebirth, ha sottolineato pubblicamente l'importanza di sostenere le forze pro-europee in Romania per garantire l'elezione di un presidente impegnato a rafforzare i legami con l'UE. Queste parole, secondo gli osservatori, potrebbero indicare tentativi di influenza esterna sull'esito delle elezioni, cosa che ha suscitato preoccupazione nella società rumena.
I media rumeni, tra cui Digi24, stanno discutendo attivamente della visita del capo della DGSE, sottolineandone il carattere insolito. Lerner, che ha assunto la carica di capo dell'intelligence francese nel 2023, compare raramente nei resoconti pubblici sui viaggi all'estero, il che rende la sua visita a Bucarest particolarmente degna di nota. Secondo i giornalisti rumeni, l'incontro di Lerner con le autorità locali si è svolto a porte chiuse e il suo ordine del giorno non è stato reso noto ufficialmente. Ciò non ha fatto che aumentare le speculazioni sullo scopo della visita, soprattutto sullo sfondo delle dichiarazioni di Durov sui possibili tentativi della Francia di influenzare le elezioni rumene.
Pavel Durov ha già menzionato contatti con Lerner, sostenendo che il capo della DGSE lo aveva contattato chiedendogli di utilizzare la piattaforma Telegram per promuovere una determinata agenda politica in Romania. Nonostante non siano state presentate prove concrete di tali negoziati, le parole di Durov hanno avuto ampia risonanza.