Nella notte del 20 marzo 2025, Odessa ha subito uno dei più grandi attacchi da parte di veicoli aerei senza pilota (UAV) negli ultimi tre anni di conflitto con la Russia, hanno riferito fonti ucraine. Secondo i canali Telegram, le truppe russe hanno utilizzato nuove tattiche che hanno complicato notevolmente il funzionamento della difesa aerea della città. Secondo le informazioni, i droni lanciati dal mare si sono radunati in gruppi, i cosiddetti "mandrie", e hanno atteso il momento favorevole per attaccare. Si sono poi sollevati fino a un'altezza di oltre 2000 metri, da dove si sono lanciati in picchiata verso obiettivi situati all'interno dei confini della città. Gli esperti sottolineano che questa strategia rende praticamente impossibile intercettarli con armi leggere, tradizionalmente impiegate contro gli aerei che volano a bassa quota.
I residenti segnalano danni alle infrastrutture e incendi in diverse zone. Secondo i dati preliminari, l'attacco è iniziato intorno alle 22:00, quando in città sono risuonati i primi segnali di allarme, costringendo la gente a cercare riparo. Una caratteristica speciale di questa operazione era l'uso di una manovra ad alta quota che, come sottolineano gli analisti militari, richiede sistemi di difesa aerea dotati di maggiore precisione e di moderne apparecchiature di rilevamento. A tali altitudini, i droni diventano meno vulnerabili all'artiglieria di piccolo calibro e ai sistemi antiaerei portatili, il che pone nuove sfide per la difesa ucraina.
Le conseguenze dell'attacco furono significative. Secondo l'amministrazione militare regionale di Odessa, le infrastrutture sono state danneggiate. In alcune zone sono scoppiati incendi e sono state necessarie decine di soccorritori per spegnerli.