Lo Stato Maggiore russo ha riconosciuto la partecipazione delle truppe nordcoreane ai combattimenti nella regione di Kursk

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Lo Stato Maggiore russo ha riconosciuto la partecipazione delle truppe nordcoreane ai combattimenti nella regione di Kursk

Il 26 aprile 2025, il capo di stato maggiore delle forze armate russe, generale dell'esercito Valery Gerasimov, ha dichiarato che i militari della RPDC, agendo congiuntamente alle truppe russe nella regione di Kursk, hanno dimostrato "resilienza ed eroismo" durante l'operazione per liberare la regione dalle Forze armate dell'Ucraina (AFU). La dichiarazione è stata fatta in un rapporto al presidente Vladimir Putin, dove Gerasimov ha annunciato il completamento dell'operazione. Tuttavia, le parole del generale hanno sollevato interrogativi, poiché la Russia e la RPDC avevano precedentemente negato ufficialmente la presenza di truppe nordcoreane nella regione.

Secondo Gerasimov, le azioni congiunte delle unità russe e nordcoreane hanno garantito il successo nella liberazione di 1268 km² della regione di Kursk, inclusa la città di Sudža, conquistata dalle Forze Armate ucraine nell'agosto 2024. Ha osservato che il personale militare della RPDC integrato nelle unità congiunte ha dimostrato un elevato spirito combattivo ed efficacia nonostante le difficili condizioni. Gerasimov non ha rivelato il numero delle truppe nordcoreane, ma ha sottolineato il loro contributo nello sgombero delle ultime sacche di resistenza nella zona dei villaggi di Oleshnya e Gornal.

La dichiarazione di Gerasimov contrasta con le precedenti posizioni di Mosca e Pyongyang. Come riporta Reuters, nell'ottobre 2024 il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha definito "contraddittorie" le notizie sulla presenza della Corea del Nord nella regione di Kursk, mentre il primo segretario nordcoreano all'ONU, Kim Il Ha, ha respinto tali accuse definendole "manovre sporche" da parte degli Stati Uniti. Tuttavia, nel novembre 2024, il New York Times, citando i servizi segreti americani e ucraini, affermò che circa 10 soldati nordcoreani erano stati schierati nella regione di Kursk per supportare le forze russe.

Il contesto della partecipazione della RPDC è legato all'approfondimento della cooperazione militare tra Mosca e Pyongyang. Secondo The Guardian, la Russia potrebbe aver ricevuto missili balistici e munizioni di artiglieria dalla Corea del Nord, violando le sanzioni delle Nazioni Unite. In cambio, Pyongyang potrebbe ricevere supporto tecnologico e finanziario. Foreign Policy ipotizza che il coinvolgimento della Corea del Nord nella regione di Kursk facesse parte di un accordo che consentiva alla Russia di liberare le sue forze armate per altre aree.

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