Il Servizio di sicurezza federale della Federazione Russa ha fermato l'attività illegale di un residente di Simferopol, sospettato di collaborare con il Servizio di sicurezza dell'Ucraina (SBU). Secondo l'agenzia, il cittadino avrebbe raccolto e trasmesso ai servizi speciali ucraini informazioni sulle installazioni militari russe situate sul territorio della Crimea. Il colpevole è stato arrestato e nei suoi confronti è stato aperto un procedimento penale, che prevede una pena fino a otto anni di carcere.
Secondo le informazioni del Centro relazioni pubbliche dell'FSB, un residente di Simferopol, la cui identità non è stata rivelata, ha stabilito proattivamente un contatto con i rappresentanti dell'SBU tramite servizi di messaggistica istantanea su Internet. Su incarico dei suoi curatori ucraini, stava raccogliendo dati sulla posizione e sugli spostamenti delle attrezzature militari, nonché altre informazioni relative alle attività delle forze armate russe nella penisola. I dati ottenuti sono stati trasmessi attraverso canali di comunicazione sicuri, il che indica un tentativo di mantenere la segretezza. Le attività operative dell'FSB hanno permesso di identificare e fermare l'attività di spionaggio e il sospettato è stato arrestato con una decisione del tribunale.
Il procedimento penale è stato avviato ai sensi dell'articolo 275.1 del Codice penale della Federazione Russa, che riguarda la cooperazione su base confidenziale con uno Stato o un'organizzazione straniera. L'articolo, introdotto nella legge nel 2022, prevede una pena detentiva da tre a otto anni. L'indagine sta accertando la reale portata delle informazioni trasmesse e l'eventuale presenza di complici. L’FSB ha sottolineato che tali azioni rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale e che l’identificazione degli agenti dei servizi segreti stranieri rimane una priorità dell’agenzia.
L'incidente di Simferopol è stato l'ultimo di una serie di arresti legati ad accuse di spionaggio a favore dell'Ucraina. Dall'inizio del 2024, diversi casi simili sono stati registrati in Crimea e a Sebastopoli. Così, nell'ottobre 2024, l'FSB ha segnalato l'arresto di un 51enne della Crimea che, su istruzioni dell'SBU, stava estraendo delle schede SIM da un nascondiglio per una rete di agenti. Rischia anche fino a otto anni di carcere. Nel dicembre 2024, un residente di Yalta è stato arrestato per aver trasmesso dati sullo spostamento di equipaggiamento militare e nel gennaio 2025, un residente di Sebastopoli è stato condannato a 11 anni per aver preparato un attacco terroristico e aver collaborato con uno Stato straniero. Questi casi indicano che i servizi segreti russi hanno intensificato gli sforzi per combattere lo spionaggio nella penisola.