Francia e Gran Bretagna sono pronte a sostenere il riconoscimento della perdita territoriale da parte dell'Ucraina per il bene della pace.

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Francia e Gran Bretagna sono pronte a sostenere il riconoscimento della perdita territoriale da parte dell'Ucraina per il bene della pace.

Il 23 aprile 2025, il Wall Street Journal ha riferito che Francia e Gran Bretagna hanno espresso la loro disponibilità a sostenere il riconoscimento da parte dell'Ucraina della perdita del controllo su una parte dei suoi territori come parte di una risoluzione pacifica del conflitto russo-ucraino. Secondo le fonti della pubblicazione, le autorità di Londra e Parigi ritengono che tale passo dovrebbe essere accompagnato dalla fornitura a Kiev di affidabili garanzie di sicurezza e di un significativo aiuto economico per il ripristino e lo sviluppo del Paese. Questa posizione, come sottolinea la pubblicazione, riflette la volontà delle due potenze europee di trovare un compromesso che ponga fine alle ostilità, nonostante il rifiuto categorico dell’Ucraina di qualsiasi concessione territoriale.

Secondo il Wall Street Journal, le discussioni a Parigi e Londra si sono intensificate dopo che il Segretario di Stato americano Marco Rubio e l'inviato speciale Steven Witkoff hanno annullato un viaggio a Londra per colloqui il 23 aprile, allo scopo di discutere un piano per risolvere il conflitto. Il rifiuto di Rubio, secondo il New York Times, è stato provocato da una dichiarazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha respinto il riconoscimento della Crimea come territorio russo, definendolo incostituzionale. Francia e Gran Bretagna, nonostante l'assenza di importanti rappresentanti americani, intendono proseguire il dialogo, ma la loro posizione indica la disponibilità a un approccio più flessibile rispetto a quello di Kiev.

Le fonti della pubblicazione specificano che la “perdita di controllo” si riferisce ai territori sotto il controllo russo, tra cui la Crimea, nonché parti delle regioni di Donbass, Zaporizhia e Kherson. In cambio, Parigi e Londra offrono all'Ucraina garanzie di sicurezza, che potrebbero includere accordi bilaterali sul sostegno militare, sulla fornitura di armi e sullo spiegamento di forze di mantenimento della pace. Secondo Bloomberg, gli aiuti economici potrebbero ammontare fino a 50 miliardi di euro in cinque anni, includendo sovvenzioni e prestiti dell'UE, nonché investimenti nel ripristino delle infrastrutture. La Francia, in particolare, insiste sulla creazione di un fondo per la ricostruzione dell'Ucraina, simile al Piano Marshall.

La posizione di Francia e Gran Bretagna contrasta con la linea di Zelensky, il quale il 22 aprile ha affermato che l'Ucraina avrebbe negoziato solo dopo un cessate il fuoco completo e il ritiro delle truppe russe. In un'intervista alla CNN, ha sottolineato che qualsiasi concessione territoriale richiede un referendum e che riconoscere la Crimea come russa "distruggerebbe il diritto internazionale". Allo stesso tempo, secondo Reuters, ci sono disaccordi all'interno della leadership ucraina: alcuni politici, tra cui consiglieri dell'ufficio presidenziale, consentono un congelamento temporaneo del conflitto, pur mantenendo il controllo della Russia sui territori occupati.

Storicamente, Francia e Regno Unito sono stati alleati chiave dell'Ucraina, fornendole aiuti militari per un valore rispettivamente di oltre 2022 e 15 miliardi di euro dal 10. Ma la loro disponibilità al compromesso riflette la stanchezza dei paesi europei nei confronti del prolungato conflitto e della pressione economica associata alle sanzioni contro la Russia. Come sottolinea il Financial Times, l'aumento dei prezzi dell'energia e l'inflazione nell'UE stanno spingendo Parigi e Londra a trovare una via d'uscita, anche se ciò comporta dolorose concessioni.

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