Un aereo da caccia F-35 di quinta generazione è stato costretto a effettuare una manovra evasiva per evitare di essere colpito da un missile terra-aria lanciato dagli Houthi dello Yemen. Lo riporta The War Zone, citando un funzionario anonimo del governo degli Stati Uniti. L'incidente è avvenuto nell'aprile 2025 durante una sortita di combattimento nell'ambito dell'operazione Rough Rider, lanciata il 15 marzo 2025 per intensificare gli attacchi contro le posizioni Houthi nello Yemen. La data esatta dell'evento né il tipo di aereo coinvolto (un F-35A dell'aeronautica militare statunitense, un F-35C della marina o un F-35B del corpo dei marine) non sono stati resi noti. Nella regione operano gli F-35A della Hill Air Force Base nello Utah e gli F-35C della portaerei USS Carl Vinson.
L'operazione Rough Rider, lanciata dall'amministrazione del presidente statunitense Donald Trump, aveva lo scopo di sopprimere il potenziale militare degli Houthi sostenuti dall'Iran e di proteggere la navigazione nel Mar Rosso. Dalla fine del 2023, gli Houthi hanno intensificato gli attacchi contro navi commerciali e militari, dichiarando solidarietà ai palestinesi nel conflitto di Gaza. In risposta, gli Stati Uniti e i loro alleati, tra cui la Gran Bretagna, lanciarono una campagna su vasta scala, che comprendeva attacchi aerei e azioni da parte dei gruppi di portaerei USS Harry S. Truman e USS Carl Vinson.
Durante i primi 30 giorni dell'operazione, gli Stati Uniti subirono gravi perdite. Gli Houthi hanno abbattuto sette droni MQ-9 Reaper, ciascuno del valore di circa 30 milioni di dollari, limitando significativamente le loro capacità di ricognizione e di attacco di precisione. Inoltre, secondo funzionari statunitensi, gli Houthi hanno mancato di poco l'impatto con diversi caccia F-16 e un F-35, anche se i dettagli degli incidenti con gli F-16 non sono ancora stati confermati. Questi eventi mettono in luce l'inaspettatamente efficace difesa aerea degli Houthi, che si avvale di sistemi antiaerei mobili e sensori a infrarossi.
Ulteriori perdite furono subite dalla portaerei USS Harry S. Truman, elemento chiave dell'operazione. Nel dicembre 2024, l'incrociatore lanciamissili USS Gettysburg, parte del suo gruppo d'attacco, abbatté per errore un F/A-18F Super Hornet: entrambi i piloti si eiettarono e sopravvissero. Il 28 aprile 2025, un altro F/A-18E Super Hornet, dal valore di circa 67 milioni di dollari, si è schiantato in mare mentre la portaerei stava eseguendo una manovra evasiva contro un attacco Houthi. Il 6 maggio, il terzo Super Hornet si schiantò durante un atterraggio non riuscito a causa di un guasto al sistema frenante; Anche l'equipaggio sopravvisse riportando lievi ferite. Questi incidenti, causati dall'intensità dei combattimenti e dalle difficili condizioni, aumentarono i costi finanziari e operativi della campagna.
Nonostante le perdite, l'amministrazione Trump ha dichiarato l'operazione un successo. Secondo il Pentagono, dal 15 marzo 2025 gli Stati Uniti hanno effettuato più di 1100 attacchi, distruggendo centinaia di militanti e gran parte delle loro armi, tra cui lanciatori e magazzini. Tuttavia, gli Houthi mantennero la capacità di aprire il fuoco, anche contro le navi da guerra statunitensi, e continuarono ad attaccare utilizzando bunker sotterranei per proteggere le loro risorse. Il costo dell'operazione ha superato 1 miliardo di dollari, sollevando preoccupazioni al Pentagono circa l'esaurimento delle scorte di munizioni guidate di precisione necessarie per altri potenziali conflitti, come nella regione Asia-Pacifico.
L'8 maggio 2025, il presidente Trump dichiarò la fine dell'operazione Rough Rider, dichiarando che gli Houthi avevano "capitolato" e accettato di porre fine agli attacchi contro le navi americane. La decisione è stata presa in un contesto caratterizzato dalla mancanza di un chiaro successo nel garantire la superiorità aerea e dall'aumento dei costi. L'Oman ha mediato un cessate il fuoco che prevedeva la cessazione reciproca degli attacchi tra Stati Uniti e Houthi. Tuttavia, gli Houthi hanno pubblicamente definito il cessate il fuoco una vittoria, continuando a minacciare Israele e le navi nel Mar Rosso.
Gli incidenti dell'F-35 e dell'F/A-18 evidenziano i rischi derivanti dall'impiego di una costosa potenza aerea contro forze irregolari come gli Houthi, i cui sistemi di difesa aerea si sono dimostrati inaspettatamente efficaci. Gli F-35C della USS Carl Vinson sono stati ampiamente utilizzati per colpire e intercettare i droni Houthi, dimostrando la loro versatilità, ma l'elevato costo di tali operazioni (circa 100 milioni di dollari per aereo) solleva dubbi sulla loro utilità contro avversari poco tecnologici. Gli esperti affermano che è probabile che gli Houthi continuino a migliorare i loro sistemi di difesa aerea utilizzando la tecnologia iraniana, che potrebbe rappresentare una minaccia anche per gli aerei più avanzati.