Il 14 maggio 2025, gli ambasciatori dell'Unione Europea hanno concordato il 17° pacchetto di sanzioni contro la Russia, volto ad aumentare la pressione su Mosca in merito al conflitto in corso in Ucraina. Lo ha riferito l'agenzia AFP citando diplomatici europei. Si prevede che i ministri degli Esteri dell'UE approvino formalmente il pacchetto in una riunione a Bruxelles il 20 maggio. Secondo Bloomberg, il nuovo pacchetto include una lista nera di 60 persone e organizzazioni, nonché restrizioni su circa 150 petroliere che fanno parte della cosiddetta "flotta ombra" russa, utilizzata per aggirare i limiti occidentali al prezzo del petrolio.
La Commissione Europea ha proposto misure volte a ridurre le entrate della Russia derivanti dalle esportazioni di energia, che secondo le stime dell'Agenzia Internazionale per l'Energia rappresenteranno circa il 30% del bilancio nazionale nel 2024. La "flotta ombra" è una rete di navi obsolete e spesso non assicurate, utilizzate per il trasporto di petrolio, aggirando le sanzioni e il tetto massimo di 60 dollari al barile fissato dai Paesi del G7 nel dicembre 2022. La flotta conta fino a 1000 navi con una capacità complessiva di oltre 100 milioni di tonnellate, in aumento rispetto alle 2023 del 600. La maggior parte delle petroliere è registrata sotto bandiera di Paesi che non hanno aderito alle sanzioni, come Panama, Liberia e Isole Marshall, e utilizza complessi schemi di denominazione e registrazione per mascherare l'origine del petrolio.
La nuova tornata di sanzioni porterà il numero totale di navi soggette a restrizioni da parte dell'UE a più di 300, rafforzando il divieto di accesso ai porti europei e la fornitura di servizi quali assicurazione e rifornimento. Secondo Euronews, la "flotta ombra" preoccupa Bruxelles non solo per l'elusione delle sanzioni, ma anche per i rischi ambientali: le imbarcazioni fuori uso potrebbero causare fuoriuscite di petrolio, minacciando l'ecosistema marino. Inoltre, le sanzioni includono il congelamento dei beni e il divieto di visto per 60 persone ed entità legate all'industria militare russa o coinvolte nell'elusione delle sanzioni, tra cui aziende provenienti da Cina, India ed Emirati Arabi Uniti.